• Il governo Trump, finora

    Il governo Trump, finora

    Donald Trump ha avviato la formazione della nuova amministrazione con nomine che rivelano un focus sulla lealtà politica e su approcci non convenzionali. I primi incarichi, come Marco Rubio agli Esteri e Matt Gaetz alla Giustizia, puntano su figure di fiducia. La creazione di ruoli come gli “zar di confine” evidenzia l’intenzione di gestire alcune aree con una prospettiva rinnovata. Le nomine continuano a delinearsi con rapidità.

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  • Chi ha vinto e chi ha perso in Siria

    Chi ha vinto e chi ha perso in Siria

    In attesa di capire le prossime mosse della guida spirituale della Repubblica Islamica dell’Iran, Ali Khamenei, la caduta del regime di Bashar al Assad è un terremoto geopolitico che ridefinisce il Medio Oriente e consacra Ankara come il vincitore strategico della crisi siriana, con Teheran e Mosca costrette a incassare una sonora sconfitta.

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  • Il perdono di un padre

    Il perdono di un padre

    Hunter Biden, al centro di polemiche da anni, era stato condannato per due reati: aver mentito sull’acquisto di un’arma omettendo la sua tossicodipendenza e per evasione fiscale, nonostante avesse successivamente sanato i suoi debiti con l’erario. Entrambi i casi avrebbero potuto portarlo in carcere, con una sentenza attesa nei prossimi giorni.

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  • La crisi paradossale di Guardiola

    La crisi paradossale di Guardiola

    Pep Guardiola si è improvvisamente scoperto fragile: prima di battere il Nottingham Forest, il Manchester City aveva infilato un pareggio e sei sconfitte in sette partite. Ma nulla nasce dal caso, e le ragioni di questa crisi sono tante, forse troppe.

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  • La cinghia di Elon Musk

    La cinghia di Elon Musk

    L’obiettivo del nuovo Department of Government Efficiency, annunciato da Elon Musk durante la campagna elettorale, è ridurre la spesa pubblica di 2.000 miliardi di dollari entro diciotto mesi, pari a un terzo del bilancio federale. Una proposta ambiziosa che solleva dubbi sulla sua realizzabilità e sugli effetti concreti.

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  • Una tregua che guarda a Gaza

    Una tregua che guarda a Gaza

    La tregua tra Israele e Hezbollah è un breve respiro in una regione abituata a vivere in apnea. Frutto di pressioni, compromessi e un’inedita combinazione tra la diplomazia di Biden e la retorica incisiva di Trump, questo cessate il fuoco è il primo passo verso un equilibrio instabile, ma necessario, per guardare oltre il conflitto e verso Gaza.

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  • Diluvio, il nuovo romanzo di Stephen Markley

    Diluvio, il nuovo romanzo di Stephen Markley

    Diluvio, l’imponente romanzo distopico di Stephen Markley, è un’esperienza che ti travolge, ti esaurisce e ti lascia pieno di domande: immagina gli Stati Uniti nei prossimi quindici anni, tra ecoterrorismo e rivolte, tracciando un ritratto di un paese fragile e paralizzato da politici incapaci di affrontare il cambiamento climatico e il futuro della specie umana.

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TUTTO IL RESTO

  • Tempi moderni

    “Non basta la diffida e la multa di 100 euro da devolvere alla Casa di riposo. La parlamentare del Pdl e sindaco di Castiglion della Pescaia Monica Faenzi, dopo la goliardata dei vogatori del rione Portaccia che hanno indossato una canottiera con una caricatura del premier, chiede la squalifica dei 15 atleti per la prossima edizione. Altrimenti, niente contributo alla manifestazione.” Si può benissimo chiamare “libertà di espressione“.

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  • La riforma sanitaria nel dorato mondo americano [update]

    Quando Obama annunciò una riforma sanitaria universale, probabilmente non si aspettava una lotta così dura per l’approvazione al Senato e alla Camera, né una reazione tanto ostile da parte di molti americani contro l’idea di copertura per oltre 40 milioni di persone.

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  • Strade diverse

    I sondaggi, i famosi sondaggi, dicono chiaramente che stare col Vaticano e stare con la maggioranza degli italiani non è matematicamente possibile. Testamento biologico, Legge 194, aborto, coppie di fatto, divorzio breve, laicità dello Stato: su questi temi, per esempio, non è la sinistra a pensarla in maniera difforme dal Vaticano: è-la-maggioranza-degli-italiani, e lo è anche la maggioranza degli italiani di centrodestra: è chiara questa cosa? Volete vedere i sondaggi? Ne siete al corrente? Ma soprattutto: ne è al corrente il governo? Ogni volta che ne discuto con qualcuno appunto del governo, poi, la risposta è sempre la stessa: bisogna…

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  • Articolo 18 light e papà in congedo

    «Vivi il Pd, cambia l’Italia». Si presenta con questo slogan la mozione di Ignazio Marino per il Congresso d’autunno, con un sito Internet che espone le diverse tesi e lascia spazio ai commenti liberi dei navigatori. Tra queste, l’idea di un «contratto individuale di lavoro unico, a tempo indeterminato, con salario minimo garantito e garanzie di reddito a protezione delle fasi di disoccupazione tra un contratto e l’altro». Dopo aver parlato con Cesare Damiano e Stefano Fassina, rispettivamente sostenitori delle mozioni Franceschini e Bersani, e contrari a intervenire sull’articolo 18, questa è la posizione che colpisce di più. E all’inizio…

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  • La legge del più forte

    Gli spagnoli hanno senza dubbio esagerato, ma Nino Strano è infinitamente più stupido con queste risposte: ha dimenticato i suoi passati da salumiere?

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  • Sguazzare nella merda

    Guzzanti spiega a modo suo perché lasciò Berlusconi qualche mese fa “Ho inoltre lasciato Berlusconi – prima ancora dei casi che ora sono sui giornali – per il suo atteggiamento puttaniero di disprezzo per le donne, tutte le donne, essendo un gran porco e una persona che ha corrotto la femminilità italiana schiudendo carriere impensabili a ragazze carine che hanno imparato solo quanto sia importante darla alla persona giusta al momento giusto, sollecitate in questo anche dalle madri, quando necessario. Quest’uomo ai miei occhi corrompe la gioventù e  mina le basi della società minando il rispetto nei confronti della donna.…

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  • Bersani: non pervenuto

    “Riassumendo, sul nucleare e sull’ambiente Marino non ha rivali. Val la pena notare che se sull’ambiente Marino stravince, Franceschini ne esce male per via di un programma vacuo e vaporoso. E meno male che Realacci, presidente onorario di Legambiente, sta con Franceschini. Della Seta, presidente di Legambiente fino al 2007, sta con Franceschini. E anche gli Ecodem stanno con Franceschini.” [Via Zuliani da iMille]

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  • Pordenone con Marino

    Sto ascoltando Achtung Baby degli U2 al Pc mentre cerco di riordinare tutto il casino che c’è sulla mia scrivania. Nel frattempo ripenso, molto serenamente, alla riunione di ieri sera col gruppo Marino di Pordenone. Devo sinceramente dire che mi ero fatto tutt’altra idea sulle persone e sulle cose che si sarebbero dette in questo primo incontro col candidato segretario regionale, e probabilmente per questo motivo avevo programmato di scriverne live su queste pagine – o su Facebook –  proprio per dare spazio, oltre le quattro mura della Casa del Popolo, alle varie sincronie personali e politiche e sulla pianificazione…

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