Domenica 30 giugno, il Giornale ha annunciato una diminuzione del 60% degli sbarchi dei migranti, evidenziando una contrazione del 60,32% nel primo semestre del 2024 rispetto all’anno precedente. Questa notizia, ripresa da numerose testate giornalistiche, si basa su dati forniti dal ministero dell’Interno. Tale calo si inserisce nel contesto della propaganda governativa, che mira a fermare gli sbarchi, nonostante l’incertezza sulla loro effettiva prevedibilità.
135% di migranti in più
Nel primo semestre del 2023, sempre sotto la guida del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, noto per la sua politica dei porti chiusi, sono sbarcati 65.758 migranti. Se confrontato con i 26.095 degli ultimi sei mesi, si nota una significativa riduzione. Se avessero pubblicato la stessa statistica il 30 giugno dell’anno scorso, questa avrebbe messo in luce un fallimento della politica di contenimento degli sbarchi. Infatti, nel primo semestre del 2022, durante il governo di Mario Draghi, i migranti arrivati sulle coste italiane ammontavano a 27.917, cifra che ha subito un incremento del 135,54% nei primi sei mesi del 2023.
Il flop della Bossi-Fini
Si sa praticamente da sempre che i famosi “decreti flussi” approvati ogni anno e legati alla legge Bossi-Fini che dal 2002 (non) regola l’immigrazione funzionino in sostanza da selvagge regolarizzazioni mascherate, orchestrate in gran parte e a vari livelli dalla criminalità organizzata. Operazioni che nulla risolvono, a pochi consentono un ingresso sicuro e rimangono inutili per chi lavori già in Italia e sia in disperata attesa di un meccanismo per regolarizzarsi.
I dati sui migranti vanno contestualizzati
Spesso, le dinamiche geopolitiche e le condizioni marine influenzano più dei proclami politici il numero degli sbarchi. La legge del mare impone di soccorrere chi è in difficoltà, rendendo la questione più complessa di quanto appaia. La vera sfida sta nel comprendere se l’uso dei dati sugli sbarchi come metro di valutazione dell’efficacia governativa sia appropriato, senza dover attendere i comunicati stampa ufficiali.
Cruscotto Statistico Quotidiano
In fenomeno dell’immigrazione è una realtà complessa che richiede un’attenta analisi e comprensione. Il Ministero dell’Interno, attraverso il suo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, ha implementato uno strumento per monitorare e comprendere questo fenomeno: il Cruscotto Statistico Quotidiano.
Questo documento, aggiornato giornalmente, fornisce una serie di dati aggregati che offrono un quadro dettagliato degli arrivi e delle presenze dei migranti nelle strutture di accoglienza. Con una terminologia alquanto burocratica, il cruscotto è un prezioso alleato per chiunque desideri informarsi sulle dinamiche attuali dell’immigrazione in Italia ed è più di una semplice raccolta di numeri: è una narrazione fatta di cifre che raccontano storie di persone in movimento, di sfide politiche e sociali, e di un paese che si confronta quotidianamente con il fenomeno globale dell’immigrazione. Grazie a questo strumento, è possibile avere accesso a informazioni aggiornate sull’andamento degli sbarchi, sul numero di migranti accolti e sulle procedure di asilo in corso.
I migranti secondo Eurostat
Per chi desidera approfondire ancora di più, il sito di Eurostat rappresenta una risorsa preziosa. Sebbene gli aggiornamenti non siano giornalieri, le informazioni disponibili sono più ampie e permettono di mettere in contesto i dati sugli sbarchi. Ad esempio, nel 2023 l’Italia ha registrato 130mila richieste di asilo politico, mentre la Francia ne ha contate 145mila, la Spagna 160mila e la Germania ben 329mila. Eurostat offre anche dati sugli immigrati irregolari espulsi, una questione che suscita indignazione quando si verifica un reato. Nel primo trimestre dell’anno in corso, la Francia ha espulso 34.190 persone, la Germania 15.400 e l’Italia 6.950. Queste cifre sono tutte reperibili, basta cercarle.
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