La Direzione Nazionale del Pd invece di unificare i delegati attorno al segretario, ha creato tre grosse correnti smontando ed eliminando tutte le altre che resistevano bene o male dalla nascita dei Democratici. Aldilà degli otto punti presentati da Bersani – che trovate alla fine di questo articolo – ciò che ha caratterizzato la riunione di oggi sono state le idee molto confuse, e a tratti contraddittorie, di come dovrebbe essere il futuro governo targato Dem.
Da un lato c’è Bersani e l’ala più centrista del Pd – quella che attualmente è in maggioranza – in cui spiccano gli ex popolari di Letta e Bindi, più legati alle politiche economiche di Mario Monti e a quel tipo di Europa spiegata dal segretario ad inizio discorso e in tutta la campagna elettorale; dall’altro lato c’è la sinistra dei Giovani Turchi capitanati da Matteo Orfini e Stefano Fassina che, al contrario del segretario, criticano aspramente la subalternità alla politica rigorista del governo Monti, criticando quindi apertamente l’appoggio del Pd a quel tipo di esecutivo che è stato, secondo i Giovani Turchi, la causa principale della sconfitta elettorale. La terza area è quella storica di Veltroni – l’area liberal nella quale la personalità di spicco è chiaramente Matteo Renzi – area dalle idee abbastanza chiare anche se oggettivamente diverse alle prime due.
In base agli interventi presentati dai singoli, spicca la “collegialità” chiesta da Dario Franceschini, che, pur sostenendo senza se e senza ma Bersani, auspica una“gestione collegiale” del partito, sapendo che tale tesi comporta una fisiologica debolezza di qualsiasi segretario. Intervento fotocopia di Rosy Bindi con la sola aggiunta che un tentativo fallito di Bersani equivale al passaggio di consegne a Napolitano, che a sua volta dovrà necessariamente riconciliare le posizioni e trovare le soluzioni. Dario Franceschini nel suo intervento.
La sinistra del Pd si auspica invece di correggere la linea di demarcazione tra Pd e Grillo spostandola ancora più all’estremo e – anche loro – senza subalternità alcuna nei confronti del 5 Stelle. I Giovani Turchi credono che se l’alternativa dovesse fallire, si dovrebbe ricorrere a nuove elezioni puntando ancora una volta su Bersani, stavolta però spostando il baricentro del Pd più a sinistra. Qui sotto l’intervento di Matteo Orfini.
Per i liberal ha parlato solo Gentiloni (sia Veltroni che Renzi hanno preferito tacere: un caso?), che a differenza dei colleghi, non crede alla necessità di nuove elezioni: «se ci fosse un insuccesso della nostra proposta, questo non ci porterebbe necessariamente ad elezioni anticipate subito». L’intervento di Paolo Gentiloni in Direzione Nazionale.
Massimo D’Alema attacca Berlusconi, ma dice anche che «non bisogna alzare steccati» nei confronti degli elettori di centrodestra. Poi aggiunge: «Liberiamoci dall’ossessione dell’inciucio. Il problema della Seconda repubblica semmai è che non sono stati fatti abbastanza accordi, alla luce del sole». In pratica: allearsi col Pdl e senza gridare all’inciucio.
La replica del segretario Pd
Prima di passare agli otto punti proposti da Pier Luigi Bersani, vogliamo farvi ascoltare due interventi, il primo dell’ex governatore sardo Renato Soru (“Io sono un esperto di web, internet. Quando mai qualcuno mi ha chiamato?“) il secondo di Pippo Civati, che nella rete hanno ricevuto molti consensi
GLI OTTO PUNTI DI GOVERNO DEL PARTITO DEMOCRATICO
1. Fuori dalla gabbia dell’austerità. Il Governo italiano si fa protagonista attivo di una correzione delle politiche europee di stabilità. Una correzione irrinunciabile dato che dopo 5 anni di austerità e di svalutazione del lavoro i debiti pubblici aumentano ovunque nell’eurozona. Si tratta di conciliare la disciplina di bilancio con investimenti pubblici produttivi e di ottenere maggiore elasticità negli obiettivi di medio termine della finanza pubblica. L’avvitamento fra austerità e recessione mette a rischio la democrazia rappresentativa e le leve della governabilità. L’aggiustamento di debito e deficit sono obiettivi di medio termine. L’immediata emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione.
2. Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro
– Pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese con emissione di titoli del tesoro dedicati e potenziamento a trecentosessanta gradi degli strumenti di Cassa Depositi e Prestiti per la finanza d’impresa.
– Allentamento del Patto di stabilità degli Enti locali per rafforzare gli sportelli sociali e per un piano di piccole opere a cominciare da scuole e strutture sanitarie.
– Programma per la banda larga e lo sviluppi dell’ICT.
– Riduzione del costo del lavoro stabile per eliminare i vantaggi di costo del lavoro precario e superamento degli automatismi della legge Fornero.
– Salario o compenso minimo per chi non ha copertura contrattuale.
– Avvio della universalizzazione delle indennità di disoccupazione e introduzione di un reddito minimo d’inserimento.
– Salvaguardia esodati.
– Avvio della spending review con il sistema delle autonomie e definizione di piani di riorganizzazione di ogni Pubblica Amministrazione.
– Riduzione e redistribuzione dell’IMU secondo le proposte già avanzate dal PD.
– Misure per la tracciabilità e la fedeltà fiscale, blocco dei condoni e rivisitazione delle procedure di Equitalia.
Ciascun intervento sugli investimenti e il lavoro sarà rafforzato al Sud, anche in coordinamento con i fondi comunitari.
3. Riforma della politica e della vita pubblica
– Norme costituzionali per il dimezzamento dei Parlamentari e per la cancellazione in Costituzione delle Province.
– Revisione degli emolumenti di Parlamentari e Consiglieri Regionali con riferimento al trattamento economico dei Sindaci.
– Norme per il disboscamento di società pubbliche e miste pubblico-private.
– Riduzione costi della burocrazia con revisione dei compensi per doppie funzioni e incarichi professionali.
– Legge sui Partiti con riferimento alla democrazia interna, ai codici etici, all’accesso alle candidature e al finanziamento.
– Legge elettorale con riproposizione della proposta PD sul doppio turno di collegio.
4. Voltare pagina sulla giustizia e sull’equità
– Legge sulla corruzione, sulla revisione della prescrizione, sul reato di autoriciclaggio.
– Norme efficaci sul falso in bilancio, sul voto di scambio e sul voto di scambio mafioso.
– Nuove norme sulle frodi fiscali.
5. Legge sui conflitti di interesse, sull’incandidabilità, l’ineleggibilità e sui doppi incarichi
Le norme sui conflitti di interesse si propongono sulla falsariga del progetto approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera nella XV Legislatura che fa largamente riferimento alla proposta Elia-Onida-Cheli-Bassanini.
6. Economia verde e sviluppo sostenibile
– Estensione del 55% per le ristrutturazioni edilizie a fini di efficienza energetica.
– Programma pubblico-privato per la riqualificazione del costruito e norme a favore del recupero delle aree dismesse e degradate e contro il consumo del suolo.
– Piano bonifiche.
– Piano per lo sviluppo delle smart grid.
– Rivisitazione e ottimizzazione del ciclo rifiuti (da costo a risorsa economica).
Conferenza nazionale in autunno.
7. Prime norme sui diritti
Norme sull’acquisto della cittadinanza per chi nasce in Italia da genitori stranieri e per minori nati in Italia. Norme sulle unioni civili di coppie omosessuali secondo i principi della legge tedesca che fa discendere effetti analoghi a quelli discendenti dal matrimonio e regola in modo specifico le responsabilità genitoriali.
8. Istruzione e ricerca
– Contrasto all’abbandono scolastico e potenziamento del diritto allo studio con risorse nazionali e comunitarie.
– Adeguamento e messa in sicurezza delle strutture scolastiche nel programma per le piccole opere.
– Organico funzionale stabile, piano per esaurimento graduatorie dei precari della scuola e reclutamento dei ricercatori.
Queste proposte, che non sono ovviamente esaustive di un programma di governo e di legislatura, ma che segnano un primo passo concreto di cambiamento, vengono sottoposte a una consultazione sia riferita alle priorità sia ai singoli contenuti. A questo fine verranno messi in rete l’elenco delle proposte e, via via per ogni singolo punto, i relativi progetti di legge o le specificazioni di dettaglio in modo da consentire una partecipazione attiva alla elaborazione e all’arricchimento dei contenuti.
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