Voglio iniziare questo mio endorsement partendo dall’Assemblea del Pd, perché è lì che parte tutto: l’Assemblea di un partito che, a cinque anni dalla fondazione, deve decidersi finalmente a diventare davvero Democratico. Un partito che si prenda la responsabilità di governare l’Italia perché ci meritiamo un Paese migliore, più aperto ai bisogni della gente e di chi, immigrato, viene in Italia perché spera nella Democrazia. E’ questo il Paese che voglio, ed è questo che pretendo dal mio partito, il Partito Democratico.

La parentesi del governo dei tecnici – parentesi o punto di partenza? Ne vogliamo parlare? – ha risvegliato in Europa la consapevolezza che il nostro è un grande Paese fatto di persone che vogliono tornare credibili perché l’Europa, come l’Italia, ci appartiene: abbiamo fortemente creduto nell’Unione Europea e siamo stati tra i primi a parteciparvi attivamente perché il sogno di un’Europa unita s’avverasse. Oggi vogliamo trasmettere quel sogno a tutti gli italiani dopo vent’anni di oscurantismo politico. Vogliamo trasmetterlo con una politica più trasparente e meno burocratizzata; una politica che sia veramente per il Bene Comune e non per i singoli.