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Grillo dice che bisogna tornare al Mattarella nudo e crudo, senza premi di maggioranza e senza polifosfati aggiunti. La proposta è talmente scioccante, che appena ci si riprende ci si rende conto che tornare a votare con una legge elettorale senza premio di maggioranza – anche minimo – è come dare il Parlamento in mano al Dio della guerra: un massacro. Più o meno si arriverà alla riproduzione dell’attuale rapporto di forza all’interno del Parlamento: senza una maggioranza chiara, cioè senza i numeri per governare, nessuna forza politica riuscirà a formare un esecutivo perché nessuno riuscirà a prevalere nettamente alle elezioni. In pratica, l’idea grillina avrebbe senso solo nell’unico caso che un partito – o movimento – riuscisse a portare a casa il 51% dei consensi. Un’eresia in qualsiasi repubblica democratica, figuriamoci in Italia dove l’elettorato è spaccato esattamente in tre parti.

Ma non è tutto. Settimana scorsa lo stesso leader pentastellato ci ha fatto sapere che la nuova riforma elettorale la deciderà il popolo della Rete dopo “un’ampia consultazione”. Studiosi di diritto, giuristi, costituzionalisti e parlamentari si faranno in quattro per aiutare i “100mila certificati” del blog di Grillo a farsi un’idea di come dovrà essere la legge elettorale del futuro. Perché il mantra grillino rimane sempre quello del Parlamento incostituzionale, per cui è assurdo far disegnare una nuova proposta di legge ad un gruppo di parlamentari delegittimati. Ovviamente non sappiamo come si giustificheranno i 5Stelle eletti in questa legislatura, dato che a rigor di logica anche loro sono delegittimati.

A chi, poi, faceva notare a Grillo la proposta di Renzi, i parlamentari cinquestelle rispondevano che in realtà una loro proposta di riforma – una specie di sistema misto spagnolo-svizzero – giace in Senato da mesi, quindi basterebbe prenderlo e leggerlo. Ciò però comporterebbe l’obbligo di dialogare con un gruppo di parlamentari delegittimati dalla Consulta, perché non si può mica parlare solo col segretario Pd, l’unico davvero legittimo secondo i canoni pentastellati.

La domanda a questo punto sorge spontanea: andremo a votare col vecchio Mattarellum, con la proposta depositata al Senato o con l’Internellum approvato dai 100mila certificati? Fateci sapere, mi raccomando!