Si può contemporaneamente essere d’accordo col ministro Saccomanni e in disaccordo col premier Letta? Sì, io ci riesco. Perché il ministro dell’Economia ha perfettamente ragione, gli italiani hanno il diritto a sentirsi dire la verità sui conti pubblici, e la verità è esattamente quella che ha detto Saccomanni: non possiamo sforare neppure di un decimo di punto, un miserabile miliardo e 400 milioni di euro, perché questo ci impone l’Europa. E questo potere all’Europa l’abbiamo delegato noi con i vari six e two pack inserendo in Costituzione l’obbligo del pareggio di bilancio.
Noi per dire loro, compresi tutti quelli che oggi fanno gli strafighi alla Brunetta.
E qui si arriva al pallido Letta, che nella scala di Sciascia si colloca tra l’ominicchio e il quacquaraquà. Ominicchio perché da primo ministro non ha il coraggio di ricontrattare a nome del suo paese nemmeno lo 0,1 per cento del bilancio; quacquaraquà perché ci mente prendendoci per la gola dicendo che lo sforamento è colpa dell’instabilità e non delle errate previsioni del suo e del governo precedente.
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