QUESTO ARTICOLO HA PIÙ DI 11 ANNI.    

Ok, va bene: lui stanno per pensionarlo con 180mila euro di vitalizio. Ma noi, voi? I garruli economisti dell’Ocse hanno scoperto che a forza di tagliare prestazioni, allungare l’età pensionabile e con una vita fatta di precariato, quando saremo vecchi ci sono buone possibilità di essere poveri. Sai che novità!

Gli economisti dello Château de la Muette hanno scoperto che le pensioni contributive non bastano a garantire un reddito dignitoso in vecchiaia. Tutto questo accade proprio quando in Italia la nuova campagna d’informazione emotiva è quella ai danni delle pensioni retributive liquidate, oppure della parte retributiva ancora da liquidare.

Ora, io non sono un attuario né un demografo, mi pare però evidente che il problema delle pensioni sia destinata a risolversi – purtroppo per me e per molti di voi – solo con la scomparsa dei baby boomers dagli affanni del mondo. Ci saranno, è vero, meno giovani a lavorare. Ma a quei fastidiosi vecchietti ormai basteranno due palate di terra.

Diciamocelo: il problema non nasce adesso e andrà comunque avanti per altri trenta o quaranta anni. Ed è il solito banale problema di redistribuzione delle fette di torta. E metà della torta se la mangia l’uno e mezzo per cento della popolazione.