Un altro capolavoro delle larghe intese, che hanno largamente disatteso anche questa partita, la più importante, quella per la quale esiste il governo Letta, che è funzionale, così è stato detto, soprattutto alla grande riforma della Costituzione, che infatti non arriverà da nessuna parte.
Il rischio – ulteriore e più grave – è che, intanto, con la motivazione di passare dalla grande alla piccola riforma (costituzionale), se ne approfitti per rinviare a dopo (di nuovo!) la riforma della legge elettorale. Perché – si dirà – dopo la riforma del bicameralismo è più facile trovare un’intesa. E in effetti l’intesa più facile da trovare è sempre quella: il rinvio di tutto. A dopo. A dopo il semestre europeo. A dopo l’Expo. A fine legislatura o quasi.
I dati: alla Camera Pd (293) + Ncd (29) + Sc (46) + Misto (23 se tutti…) = 391 aggiungendo anche la Lega (20) si arriva a 411. Se Forza Italia non vota, come è probabile, i due terzi (421) non ci sono proprio (neppure coi Fratelli d’Italia che son 9… e 5S e Sel certo non la votano).
Ancora dati: segnalo che al Senato grandi riforme costituzionali – senza Forza Italia – si rischia di non farle proprio, neppure con la sola maggioranza assoluta (Pd, Ncd, Sc e Aut fanno appena 168: basta qualche senatore che non ci sta e si va sotto i 161, che attualmente è la maggioranza assoluta).
Ecco.
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