Nato come una follia temeraria, registrato in un clima di guerra tra i componenti dei Supertramp, Breakfast in America è semplicemente un prodotto che spacca, a partire dalla copertina.
È uno di quei dischi il cui prezzo non cala mai, non lo trovi in nessuna offerta speciale o a cinque euro ai mercatini dei dischi usati. Perché questo capolavoro dei Supertramp, che proprio oggi compie 40 anni, è sempre rimasto sul podio delle nostre passioni senza mai essere dimenticato.
È il giusto riconoscimento a un album senza tempo che ancora oggi fa tremare le casse e che quando passano in radio The Logical Song o Breakfast in America vorremmo non finissero mai. Breakfast in America è la vera opera omnia dei Supertramp.
Due Grammy e più di 20 milioni di copie per Breakfast in America
Rick Davies e Roger Hodgson non si sarebbero mai aspettati di vincere due Grammy Awards, di vendere 6 milioni di copie negli Stati Uniti e più di 20 milioni nel mondo, e di rimanere in vetta alla classifica Billboard per ben sei settimane. Con questo album, i Supertramp hanno fatto ciò che dieci anni di onorata carriera e cinque dischi non erano mai riusciti a fare.
Breakfast in America è l’album rock per eccellenza, uno dei pochi che non delude mai. Etichettato grossolanamente come art-rock, è il risultato di un’esplosione creativa fatta di cambi di direzione, di litigi accesi tra i membri del gruppo e, naturalmente, di un sublime lavoro di produzione.
Tutta colpa dell’LSD
Davies e Hodgson erano due teste calde, ognuno con le proprie idee, le proprie radici e le proprie visioni; ma quando era il momento di suonare, il risultato era sempre magico. L’acido che causò la loro scissione nel 1972 li allontanò sempre di più, fino a quando non si ritrovarono in sala d’incisione a Los Angeles nella primavera del 1978.
Nonostante la stampa specializzata volesse far credere che Breakfast in America fosse una presa in giro della cultura americana, i due musicisti concordavano sul fatto che fosse un dialogo tra due anime differenti – le loro – e basta. Un divertissement dissacrante rispetto alla pomposità del Prog degli anni precedenti, in cui traspare la freschezza del rock e delle melodie popolari.
Il prog come lo vogliamo
Breakfast in America segna il confine tra il passato progressive del gruppo e la nuova era del pop. La Wurlitzer e il sassofono di John Helliwell sono le armi vincenti che portano la band a conquistare le classifiche. L’indole popolare di Hodgson prende il sopravvento sulle velleità artistiche di Davies, che alla fine si piega alle ragioni della band.
La copertina spacca quanto il disco
Mike Dowd l’ha realizzata in stile anni ’50, con la cameriera Libby (interpretata dalla magnifica Kate Murtagh, scomparsa nel 2017 a 97 anni) che si erge maestosa come la Statua della Libertà. Ma non è solo la bellezza della donna a rendere trasgressiva questa copertina, bensì l’idea di comporre una colazione americana in modo da ricreare i grattacieli di Manhattan. Spettacolare! E poi c’è l’oblò dell’aereo, che suggerisce un viaggio sensuale e avventuroso verso il Nuovo Mondo. Agli Emmy del 1980 vinse come migliore copertina del 1979, superando la splendida cover di “In Through The Out Door” dei Led Zeppelin.
Spaccapuntine
La musicalità di Breakfast in America, poi, è quasi erotica: non c’è niente di più eccitante che ascoltare l’intero album. Ogni canzone è un’esplosione di energia, passione e sensualità. E quando arriva Child of Vision, con quel fantastico assolo di sassofono che dura oltre sette minuti, è come se il mondo intero si fermasse per ascoltare. Quest’album è un capolavoro assoluto, un “spaccapuntine” che ti fa venire voglia di ballare e cantare per ore. Peccato che le radio non abbiano mai dato la giusta consacrazione a questo capolavoro a causa della sua lunghezza. Ma noi che siamo avventurieri e amanti della musica, sappiamo apprezzare la grandezza senza limiti degli Dei della musica.
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