La serie Alex Cross su Prime Video riporta in scena il celebre detective di James Patterson, interpretato da Aldis Hodge. Thriller psicologico con temi attuali come Black Lives Matter, segue Cross tra indagini personali e caccia a un serial killer. Ritmo intenso e coinvolgente, già confermata una seconda stagione.

James Patterson non è uno con cui si scherza, almeno quando si parla di numeri. Le statistiche, anche se forse un po’ approssimative, gli attribuiscono circa 400 milioni di copie vendute nel corso della sua lunga carriera di autore di thriller. Un record che lo posiziona tra i giganti dell’editoria, e con ogni probabilità lo consacra come lo scrittore più ricco al mondo. Ma dietro al successo ci sono anche i suoi rapporti complicati con le trasposizioni cinematografiche delle sue opere.

Prendiamo ad esempio Alex Cross, il detective nero e coltissimo protagonista di quasi tutti i suoi romanzi più celebri. Patterson non ha mai nascosto una certa delusione per le versioni cinematografiche del personaggio, come Il collezionista, dove Alex Cross aveva il volto di Morgan Freeman. Troppo lontane, a suo dire, dall’essenza dei suoi libri. Eppure, oggi Patterson sembra entusiasta nel parlare della nuova serie da otto episodi tutti già disponibili targata Prime Video dedicata al suo detective. Sarà che questa volta, come produttore, ha avuto voce in capitolo. O magari che l’operazione si è rivelata parecchio redditizia? Dopotutto, non si diventa lo scrittore più ricco del pianeta senza saper valutare bene certe scelte.

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Un Alex Cross al passo con i tempi

Per gli amanti del thriller psicologico, comunque, questa nuova serie sembra essere un regalo. Alex Cross è un personaggio complesso, di quelli che lasciano il segno: detective di alto rango, nero, elegante e dotato di una cultura impressionante. La sua intelligenza si manifesta fin dalla prima scena, in cui riesce a incastrare un sospettato citando il Macbeth. E in questa nuova incarnazione televisiva, interpretato da Aldis Hodge, Cross è anche un’autentica presenza scenica: carismatico, fisicamente imponente e perfettamente calato nel ruolo.

La trama si sviluppa in modo inedito rispetto ai romanzi, con lo showrunner Ben Watkins che ha sfruttato l’occasione per aggiungere temi di grande attualità. Le tensioni tra la comunità afroamericana e la polizia, influenzate dai movimenti come Black Lives Matter, attraversano tutto il racconto. Cross si muove in questo contesto come una figura quasi da supereroe, determinato a perseguire una giustizia equilibrata, libera da pregiudizi e schieramenti. La sua missione principale rimane la caccia al killer che gli ha ucciso la moglie, mentre si trova anche a fronteggiare un serial killer spietato, il cui volto è quello di Ryan Eggold. Un casting curioso, considerando che Eggold, noto ai più come il medico idealista di New Amsterdam, qui si trasforma in un agghiacciante assassino, aiutato anche da una discutibile parrucca bionda che lo rende quasi irriconoscibile.

Il ritmo della serie è incalzante, con scene di tensione che catturano lo spettatore e una narrazione che cerca di bilanciare momenti di pura adrenalina con riflessioni più profonde. Non mancano ambizioni di spessore: il tentativo di raccontare le complessità della realtà sociale americana, pur attraverso il filtro del genere thriller, è evidente. Certo, non tutto è perfetto, ma è un esperimento che funziona abbastanza da far già parlare di una seconda stagione in cantiere.

Alex Cross promette di essere una serie che, se non rivoluziona il genere, lo arricchisce con uno sguardo più sfaccettato e contemporaneo. E forse, stavolta, anche James Patterson può dirsi soddisfatto.