Il 21 settembre del 2004, 19 anni fa oggi, usciva uno dei più iconici e importanti album del punk-rock americano: American Idiot dei Green Day.
American Idiot è il settimo album in studio dei Green Day, pubblicato il 21 settembre 2004. Si tratta di uno dei loro album più rappresentativi e di maggior successo, in grado di vincere il Grammy Award del 2005 per il miglior album rock mentre Rolling Stone lo ha inserito alla 225^ posizione nella classifica degli album migliori di sempre. American Idiot è un concept album fortemente ispirato a Tommy degli Who e Zen Arcade degli Husker Du. È un album dalla forte caratura politica, tanto da giustificare il nome stesso.
Il nome dell’album è un riferimento al personaggio di Jesus of Suburbia, Gesù di periferia, protagonista della storia narrata nel disco. “Jimmy” è un giovane americano che vive in una piccola città e che si sente alienato e non compreso dal mondo che lo circonda. È un personaggio che cerca di trovare la sua strada nella vita e che si ribella contro le convenzioni sociali.
Il titolo American Idiot è quindi una critica all’America moderna, vista come una società materialista e superficiale che il gruppo vede come alienata e priva di valori, condizionata dai mass media.
I Green Day
Si formano a Berkeley nel 1986, quando tre giovani si unirono per creare una band: Billie Joe Armstrong alla chitarra e voce, Mike Dirnt al basso e seconda voce, e Tré Cool alla batteria. Il loro terzo album, intitolato “Dookie” e pubblicato nel 1994, li portò al successo internazionale. Con brani come “Longview“, “Basket Case” e “When I Come Around“, i Green Day riuscirono a riportare il punk-rock nella musica mainstream. L’album ha venduto più di 10 milioni di copie solo negli Stati Uniti e 15 milioni in tutto il mondo, garantendo alla band un posto di rilievo nella storia della musica.
Per scrivere le tredici canzoni di American Idiot, Billie Joe Armstrong lascia la California e va a vivere a New York nell’East Village. Passa molto tempo da solo a camminare per la città e suona ogni notte nel sotterraneo di un club rock di Manhattan, l’Hi-Fi, insieme ad altri musicisti come Ryan Adams e Jesse Malin. Per questo l’album parla di persone che se ne vanno, spariscono e continuano a combattere i propri demoni.
Il successo di American Idiot
Dopo il successo di Dookie, i Green Day continuarono a produrre musica di successo, ma fu con l’album “American Idiot” che raggiunsero nuove vette di popolarità e acclamazione critica.American Idiot si rivelò un capolavoro di protesta sociale e di critica all’America contemporanea.
American Idiot esce il 21 settembre e arriva al n.1 in classifica in America, in Inghilterra e in altri 8 paesi del mondo. Diventa un musical e vince due Grammy Award come miglior album rock e Record of the Year per il singolo Boulevard of Broken Dreams.
American Idiot è uno dei più grandi successi dei Green Day. L’album è stato certificato disco d’oro in Brasile, Finlandia, Francia (2 volte), Germania, Israele, Paesi Bassi, Portogallo, Ungheria, Argentina (2 volte), Australia (6 volte), Austria (2 volte), Belgio (1 volta), Canada (6 volte), Danimarca (2 volte), mercato europeo (4 volte), Giappone (2 volte), Grecia (1 volta), Irlanda (8 volte), Italia (3 volte), Messico (1 volta), Nuova Zelanda (4 volte), Regno Unito (7 volte), Stati Uniti (6 volte), Svezia (1 volta) e Svizzera (2 volte). Negli Stati Uniti, l’album ha ottenuto sei dischi di platino, equivalenti a oltre 6 milioni di copie vendute. In Gran Bretagna, l’album ha venduto oltre 2 milioni di copie. In tutto il mondo ha venduto circa 16 milioni di copie.
L’impatto di American Idiot
American Idiot è il disco della maturazione dei Green Day. È un concept album sorprendente per una band che ha costruito il proprio successo sulla leggerezza, la velocità e il disimpegno del pop-punk. Billie Joe Armstrong crea il personaggio di Jimmy, il Jesus of Suburbia, per raccontare la sua storia personale e la vita quotidiana di una generazione alienata nell’era della guerra in Iraq e di George W Bush.
I Green Day registrano American Idiot nel loro Studio 808 di Oakland con il produttore Rob Cavallo. Suonano e incidono le tredici canzoni nell’ordine in cui compaiono sull’album, per creare l’atmosfera di un vero e proprio racconto musicale. Con loro in studio c’è anche il regista John Roecker che riprende tutto per il documentario Heart Like a Hand Grenade.
Una delle scene più belle è la registrazione di Whatshername, ultimo pezzo di American Idiot e ultimo momento in studio per i Green Day. In totale hanno lavorato quasi dieci mesi tra gli Studio 808 di Oakland e gli Ocean Way Recording di Los Angeles e sono consapevoli di aver fatto il loro album più importante. Billie Joe Armstrong ha detto: «Avevo la sensazione di aver raggiunto il massimo, era il nostro apice». Anche per questo, mentre Mike Dirnt registra le ultime parti di basso di Whatshername, nel documentario si vede Billie Joe Armstrong che scoppia in lacrime, per la tensione creativa e la felicità.
Il regista di Heart Like a Hand Grenade, John Roecker, ha raccontato: «È stato un momento molto emozionante, come quando finisci un anno di scuola e speri di rivederti dopo l’estate. Per i Green Day era il momento di separarsi da un disco che era stato con loro per dieci mesi, e di dire: “ok, adesso appartiene al pubblico”.»
Le tematiche dell’album
Una delle tematiche dell’album è l’attacco rivolto all’“idiota americano”. La band critica il «paranoico stile di vita americano dove tutto passa dai media che trasmettono ciò che vogliono far credere alla gente». Nonché il vero American Idiot, che «sta là fuori, seduto sul divano assorbendo ciò che i mass media offrono». Tra i bersagli polemici dei Green Day c’è il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, che, come ha specificato Billie Joe una volta, «Il titolo American Idiot non è assolutamente riferito a George Bush, ma tutti hanno pensato subito a lui, perché è il più idiota di tutti». L’ex presidente americano è accusato di aver provocato una guerra inutile, quella in Iraq, causando migliaia di morti. Si polemizza anche verso la politica di molti presidenti (in Holiday).
L’altro tema trattato nell’album è quello di un ragazzo ribelle (Jesus of Suburbia) che si sente perso e solo. Irato con il mondo intero, desidera fare quel che vuole ed essere libero, così scappa di casa, ma allo stesso tempo è molto confuso e cade nella trappola dell’alcolismo e della droga, arrivando al punto di non sapere cosa fare della propria vita e a meditare il suicidio. Dopo aver provato la dura vita in strada, alla fine, aiutato da una ragazza di cui si è innamorato, cerca di capire in cosa crede, per cosa si batte e cosa vuole veramente da se stesso.
Genesi di American Idiot
Prima parte
La storia di American Idiot inizia con le canzoni American Idiot e Jesus of Suburbia. Il protagonista, Jimmy (il Gesù di periferia), è un ragazzo qualunque che vive in una periferia bieca e oscura. È stanco della vita che conduce e decide di scappare in città.
In Holiday, Jimmy esprime la sua voglia di fare confusione e di essere diverso dalle grandi bugie del mondo. In Boulevard of Broken Dreams, invece, si rende conto che rifiutando i problemi e nascondendosi dietro la scusa del disgusto verso la società si ritroverà sempre da solo.
Are We the Waiting parla della crisi di identità di Jimmy e della sua alienazione. Jimmy desidera essere accettato dal mondo, ma soprattutto desidera accettarsi. St. Jimmy è il personaggio che sblocca la situazione: una persona con molta più esperienza di Jimmy che gli fa conoscere la droga, il segreto del successo, Give Me Novacaine.
Successivamente Jimmy incontra una ragazza affacciata a un balcone in un vicolo della grande città in cui si è rifugiato. Lei è una ragazza diversa da tutte le altre, una ribelle – She’s a Rebel – che ha gli stessi pensieri riguardo al mondo. Jimmy se ne innamora e si rende conto che è davvero una “ragazza straordinaria”, Extraordinary Girl. Tuttavia, i primi dubbi e problemi sorgono quando Jimmy torna ancora una volta dalla ragazza drogato e ubriaco; il giorno dopo viene lasciato con una lettera. In Letterbomb, la ragazza gli dice: «Tu non sei il Gesù della periferia e St. Jimmy è un’invenzione della rabbia di tuo padre e dell’amore di tua madre».
Seconda parte
Infatti, St. Jimmy non è mai esistito. Era un prodotto della crisi di identità di Jimmy, che aveva creato l’alter ego per accettarsi e rapportarsi col mondo. Quindi Jimmy si ritrova di nuovo solo, a riflettere sull’inutilità delle chimere che ha creato per se stesso con St. Jimmy. Si sente sperduto come in Boulevard of Broken Dreams, con la differenza che la canzone che descrive il suo stato d’animo ora è Wake Me Up When September Ends. Infine, dopo “The Death of St. Jimmy” (il definitivo abbandono dell’altra parte di sé), decide di tornare a casa dalla madre, che era sempre rimasta ad aspettarlo: Homecoming.
Il finale, però, è aperto. Non viene mostrato se Jimmy torna effettivamente da sua madre o meno. Alla fine della sua storia, Jimmy si rende conto di non aver ottenuto niente dall’esperienza nella grande città, tranne che altra sofferenza. Tutto ciò che gli rimane è il ricordo della ragazza di cui si è innamorato perdutamente, che ha perso, e della quale non ricorda nemmeno il nome. Whatsername.
Gods of Rock
American Idiot è un album potente e provocatorio che ha avuto un impatto significativo sulla cultura americana. L’album ha contribuito a far crescere la consapevolezza sulla guerra in Iraq e sulla condizione degli americani, ed entra quindi a pieno diritto nella Gods of Rock.
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