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Affluenza in calo del 14%.Trionfano i grillini a Parma e in altri tre comuni. La Lega perde in tutti comuni e a Meda, Monza-Brianza, per un solo voto. Orlando a Palermo, Doria a Genova

Vince chi doveva vincere e perde chi doveva perdere. Nelle diciannove città capoluogo di provincia in cui si votava il ballottaggio, hanno vinto dappertutto i favoriti. Ovunque tranne che nei comuni in cui il Movimento 5 Stelle di Grillo aveva qualche possibilità di vittoria: uno di questi è stato Federico Pizzarotti a Parma.

Se il Pdl strappa Frosinone al centrosinistra e conferma Catanzaro, Gorizia, Lecce, Trani e Trapani, al Pd è andata decisamente meglio vincendo in 15 dei 27 capoluoghi di provincia in cui si votava (11 su 19 ai ballottaggi): Alessandria, Asti, Monza, Como, Lucca, Rieti, Isernia, Brindisi, Genova, L’Aquila, La Spezia, Pistoia, Carrara, Piacenza e Taranto. Al Terzo polo vanno Cuneo e Agrigento; al Movimento di Grillo vanno quattro comuni: Sarègo, Comacchio, Mira e Parma.

La Lega è la grande sconfitta: su sette città in cui aveva un candidato al ballottaggio, è riuscita nella storica impresa di perdere in tutte e sette competizioni elettorali: un record. Curioso, anche se è una semplice presa in giro, è invece il tam tam in rete dopo le parole di Matteo Salvini pronunciate giovedì scorso: «Sono sette i comuni al ballottaggio: cinque lombardi e due veneti. Vinceremo tutto». Nemo propheta in patria.

A Parma Federico Pizzarotti ha sbaragliato l’avversario del Pd Vincenzo Bernazzoli con il 60 per cento dei consensi; a Palermo Leoluca Orlando si sbarazza di Fabrizio Ferrandelli con un 73 per cento che non ammette repliche – a parte, forse, la bassissima affluenza: poco meno del 40% – e a Genova Marco Doria batte Enrico Musso del Terzo polo con il 60 per cento delle preferenze.

Storia a parte merita Belluno, dove ha vinto Jacopo Massaro, candidato “fuoriuscito” dal Pd candidato e sostenuto da una lista civica.

Massaro era capogruppo del Pd nella passata amministrazione di centrodestra; a gennaio aveva chiesto trasparenza per la nomina del candidato del centrosinistra puntando alle primarie. Il suo partito, assieme alla coalizione, decise di puntare invece su Claudia Bettiol, avvocato cinquantenne, consigliere comunale a Belluno e vicepresidente della provincia tra il 2004 e il 2009. Massaro ha 38 anni e nel 1994, a soli 19 anni, fu eletto per la prima volta in consiglio comunale. Avendo ricevuto il rifiuto per le primarie, è polemicamente uscito dal Pd decidendo di candidarsi autonomamente a sindaco con una lista civica: al primo turno è arrivato secondo dietro la Bettiol di un solo punto, 25% a 24. La campagna per il ballottaggio lo ha visto nuovamente al centro delle polemiche quando, all’indomani del primo turno, annunciò la composizione della giunta in caso di vittoria. Jacopo Massaro ha vinto il ballottaggio col 62,7% dei voti ed è dunque il nuovo sindaco di Belluno.

Parma è il miglior risultato del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. A vincere, con il 60,2% delle preferenze, è Federico Pinzarotti. Il neo-sindaco è diplomato in un istituto professionale ed ha lavorato per dieci anni come responsabile di progetto e analista per banche e istituti finanziari, oggi è Project manager per una banca parmense. La carriera politica del giovane grillino, classe 1973, è nata nel 2009 all’interno del movimento del comico genovese; nel 2010 si candidò per l’M5S alle regionali dell’Emilia-Romagna senza essere eletto. Ha promesso in campagna elettorale che la sua squadra sarebbe stata scelta con consultazione pubblica tramite l’invio di curriculum. Questo invece il suo programma elettorale. Federico Pinzarotti ha vinto col 60,23% dei consensi battendo il candidato del centrosinistra Vincenzo Bernazzoli. Poco fa il coordinatore provinciale del Partito Democratico, Roberto Garbi, ha rassegnato le dimissioni.

Di Leoluca Orlando e Marco Doria ne abbiamo già ampiamente parlato, ci ritorneremo nuovamente a breve.

(per Lavika)