QUESTO ARTICOLO HA PIÙ DI 14 ANNI.    

È questo che si nota vedendo la sua foto in tutti i giornali (a proposito, complimenti a Repubblica per aver fatto pace col premier): è andato al supermercato a fare la spesa come tutti gli uomini normali anche se, per l’uscita ufficiale in Parlamento, si dovrà aspettare almeno fino a domani. È però un bel passo avanti.

Adesso veniamo al programma parlamentare del premier già da settimana prossima.
Come primo appuntamento in agenda ha l’approvazione del Lodo Alfano bis, cioè lo stesso lodo bocciato dalla Consulta mesi fa riproposto stavolta come legge costituzionale, quindi non più bisognoso dell’approvazione dei giudici di sinistra. Con l’aggravante che le quattro più alte cariche dello Stato non possono rinunciarvi, ma accettarlo senza tante storie. Che peccato!

Per martedì invece arriva a Palazzo Madama la proposta sul processo breve, o, per meglio dire, la Legge sul Processo Certo: dopo due anni e mezzo se ancora non si è arrivati al processo, l’imputato non potrà più essere processato. Stavolta però sono stati aggiunti anche i reati di mafia e terrorismo, ma per non avere dubbi sulla sua costituzionalità, il ddl dovrà essere applicato anche agli imputati recidivi. Che colpo!

La settimana successiva, il 25 gennaio, il nostro amato presenterà alla Camera il legittimo impedimento per la prima discussione, ovvero la legge che gli permetterà di non presenziare ai processi in quanto impegnato a fare sempre il Presidente del Consiglio. Non sono però rimasti soddisfatti i parlamentari della maggioranza i quali hanno chiesto a Enrico Costa di scrivere un testo che sospenda i processi non solo per il premier, ma anche per i Ministri, i sottosegretari e i parlamentari. Scusate se è poco!

Ancora una volta quelli della sinistra non parteciperanno alla stagione delle riforme. Che fessi!