Il deputato cinquestelle Paolo Bernini, intervenendo alla Camera sulla guerra tra Stati Uniti e Siria, ha raccontato – “a titolo personale” – la storia degli Stati Uniti in chiave anti-americana e iper-complottista. Bernini parte da lontano incolpando addirittura il presidente Roosevelt per l’attacco giapponese a Pearl Harbor, cita la Cia per il golpe in Cile nel ’73, fino ad arrivare all’attentato delle Torri Gemelle del 2001 in cui afferma che «la versione ufficiale di quell’evento è stata smentita da tutti i punti di vista, è palesemente falsa [fusion_builder_container hundred_percent=”yes” overflow=”visible”][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”no” center_content=”no” min_height=”none”][…] It was an inside job, tradotto “fu un lavoro interno”».
Bernini non è nuovo a teorie complottiste: a marzo, commentando Zeitgeist con il cronista di Ballarò che lo stava intervistando, se ne uscì con
Non so se lo sapete ma in America hanno già iniziato a mettere i microchip all’interno del corpo umano per registrare, per mettere i soldi… e quindi è un controllo di tutta la popolazione […] Con internet tutte queste verità stanno venendo fuori
Ovviamente la versione di Bernini fa acqua da tutte le parti, ma tant’è…[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]
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