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Ieri abbiamo saputo dalle Iene che il padre di Luigi Di Maio pagava in nero i suoi dipendenti per risparmiare tasse e contributi e chiedeva ai dipendenti che si facevano male di non denunciare l’incidente all’Inail per non passare guai. Vero o falso che sia, non è giusto che la colpa dei padri ricada sui figli.

Certo, fosse vero, Di Maio padre ha violato un bel po’ di leggi che il figlio difende come ministro. Fosse vero, Renzi e Boschi avrebbero tutto il diritto di incazzarsi e pretendere che il Ministro del Lavoro risponda in Parlamento. Fosse vero, Di Maio non sarebbe obbligato a fare nulla, perché, fino a prova contraria, ognuno è responsabile delle proprie azioni. E se Di Maio padre ha sbagliato, sarà la magistratura a indagare e fare giustizia. Nessun altro.

D’altra parte, non è che Le Iene siano tutto questo stampo di affidabilità, eh! E però ‘sti padri che combinano cazzate sarebbe pure ora che la smettano…