Oggi si vota in Russia per rinnovare la Duma, in Croazia per il rinnovo del Parlamento e in Slovenia per il voto anticipato voluto dall’ex premier Borut Pahor.
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In Russia si vota per la Duma. La Russia è chiamata a rinnovare la Duma, la camera bassa del Parlamento, con sette partiti in lizza ma con soli quattro che riusciranno ad entrare nei palazzi moscoviti. I centodieci milioni di elettori russi hanno cominciato a votare dalla mezzanotte di ieri – ora di Mosca – nell’estremo oriente russo, che è otto ore avanti rispetto al fuso della capitale (nove rispetto a quello dell’enclave di Kaliningrad). Secondo i sondaggi entreranno alla Duma, la camera bassa del Parlamento, solo i quattro già presenti, con un calo di circa il 10% di Russia Unita, il raddoppio del Partito Comunista della Federazione Russa (intorno al 20%) e un aumento più contenuto per il Partito Liberal-Democratico di Russia dell’ultranazionalista Vladimir Zhirinovksi e del partito socialista populista, alternativa di sinistra non-comunista rispetto a Russia Unita, Russia Giusta. Il pericolo sono i brogli denunciati dalle Ong, dai partiti di opposizione, dai media, e dai blogger. Sotto accusa è il partito del premier Putin e del presidente Medvedev. La principale accusatrice è l’Ong Golos, la cui responsabile, Lilia Shibanova, ha denunciato di essere stata fermata per dieci ore nella notte tra venerdì e sabato alla dogana dell’aeroporto di Mosca “Sheremetevo” e di aver subito il sequestro del suo computer. L’Ong è stata multata ieri da un tribunale per 700 euro dopo aver diffuso una mappa dettagliata e interattiva di circa cinquemila frodi elettorali in Russia, quasi tutte attribuite al partito putiniano Russia Unita.
In Croazia si rinnova il Sabor. In Croazia si vota oggi dalle 7 alle 19 per il rinnovo del Parlamento. Secondo i sondaggi, dopo otto anni di governi di centro-destra, le sinistre dovrebbero riconquistare la maggioranza e portare Zoran Milanovic, capo del Partito socialdemocratico (Sdp), alla guida del governo.
Il Sabor, il parlamento croato, è composto da 151 deputati e la coalizione di centro-sinistra dall’assurdo nome, Kukuriku (Chicchirichì, ndr), dovrebbe conquistare il 40% delle preferenze portando circa ottanta deputati in Parlamento. L’ampia maggioranza le garantirebbe una autorità abbastanza stabile nei prossimi quattro anni. I conservatori dell’Unione democratica croata (Hdz), partito della premier uscente Jadranka Kosor, vengono dati per sconfitti a causa della crisi economica che strangola il paese, e per gli scandali di corruzione che hanno investito il partito. Il Hdz spera di non scendere sotto i 46 seggi parlamentari, in caso contrario sarebbe il peggior risultato di sempre. A margine del Consiglio europeo di fine anno a Bruxelles il 9 dicembre prossimo, Jadranka Kosor, nella sua veste di primo ministro uscente, dovrà firmare il Trattato di adesione all’Unione europea in cui si prevede l’ingresso della Croazia dal primo luglio del 2013. In Croazia ci sono circa 4,5 milioni di votanti, dei quali quasi mezzo milione nella vicina Bosnia-Erzegovina. Subito dopo la chiusura dei seggi alle 19, le tivù dovrebbero diffondere i primi exit poll. I risultati ufficiali dovrebbero essere resi noti invece in tarda serata.
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In Slovenia per il voto anticipato. Da stamattina alle 7 e fino a stasera alle 19, un milione e settecentomila sloveni saranno chiamati al voto anticipato per eleggere il Parlamento dopo che l’ex premier Borut Pahor ha deciso di tornare alle urne. I sondaggi dell’ultim’ora danno il Partito democratico sloveno (Sds, centro-destra) di Janez Janša al 31 per cento dei voti, Slovenia positiva (Ps), la nuova formazione di sinistra fondata dal sindaco di Lubiana Zoran Jankovic, è accreditata del 22 per cento. Il premier uscente Borut Pahor e i suoi Democratici sociali probabilmente verranno puniti dagli elettori per il grave stato in cui versa l’economia slovena, e difficilmente, stando ai sondaggi, riusciranno a superare il 12 per cento delle preferenze. In Slovenia il sistema elettorale è proporzionale costituito da 92 deputati: 88 deputati verranno eletti dalle liste dei partiti, due dalle minoranze nazionali, uno a rappresentare gli italiani del litorale sloveno e uno dagli ungheresi. I primi exit poll arriveranno presumibilmente subito dopo la chiusura dei seggi alle 19, mentre i risultati definitivi nella tarda serata.
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