Il 4 giugno 2013, lo storico Hamed Abdel-Samad torna in Egitto, suo paese natale, per tenere una conferenza sulle relazioni tra islamismo contemporaneo e fascismo.
Non lo avesse mai fatto.
Un professore dell’università al-Azhar del Cairo e i leader del movimento terroristico al-Gama’at al-Islamiyya lanciarono una fatwa contro di lui accusandolo di eresia. Da quel momento Abdel-Samad vive sotto scorta in Germania.
Paralleli storici tra fascismo e Islam
Il fascismo e l’islamismo moderno condividono alcuni elementi simili. Entrambi sono movimenti politici che nascono da sentimenti di sconfitta e umiliazione. Sia il fascismo che l’islamismo mirano a costruire un impero per dominare il mondo, credendo che l’annientamento dei nemici sia necessario per realizzare tale obiettivo. Il fascismo sottolinea la supremazia razziale ariana, mentre l’islamismo sostiene la supremazia morale religiosa.
Alcuni paralleli storici possono essere osservati tra la fondazione del movimento fascista in Italia da parte di Mussolini, che ambiva a rivivere il glorioso impero romano, e la fondazione della Fratellanza musulmana da parte di Hassan al-Banna, che invocava un passato glorioso dell’Islam. Alcuni studiosi sostengono che un elemento chiave del risentimento anti-occidentale nel mondo islamico sia la sensazione di non poter più esercitare un potere geopolitico come nel medioevo, che alimenta la nostalgia per un passato idealizzato.
Tuttavia, è importante osservare che ci sono differenze significative tra il fascismo e l’islamismo, sia a livello ideologico che storico. Il fascismo si sviluppò in Europa nel XX secolo, mentre l’islamismo è un movimento religioso e politico che ha radici nella storia e nella cultura dell’Islam. Le motivazioni e le ideologie di entrambi i movimenti sono complesse e variano a seconda del contesto storico e regionale.
UR-Fascismo
Umberto Eco, nel suo libro Cinque scritti morali, individua alcune caratteristiche comuni tra il fascismo e l’islamismo. Tra queste, vi è il “culto della tradizione” che nega la possibilità di progressi intellettuali successivi e impone di seguire rigidamente le rivelazioni senza pensiero critico.
Questo aspetto si ritrova anche nel pensiero islamico, che considera il Corano come un testo inviolabile e completo. L’islam politico vede la sua missione come divina e immutabile, non importa quanto il mondo moderno cambi. L’esclusione della modernità, l’irrazionalismo, il rifiuto del ragionamento critico, la xenofobia e la sete di vendetta sono altre caratteristiche che Eco associa all’UR-Fascismo.
Allo stesso modo, l’islamismo può manifestare una tendenza simile. Il concetto di jihad islamica, interpretato come un dovere eterno verso Dio, può portare a una mentalità combattiva e alla percezione di “altri” che tramano contro di loro.
Queste similitudini esistono, però ogni movimento ha le sue peculiarità e i paragoni eccessivamente semplificati possono distorcere la realtà.
Nazioni in ritardo
Il fascismo e l’islamismo possono essere considerati come manifestazioni di malcontento e insoddisfazione in società in decadenza. Nel caso del fascismo, l’Italia era un paese in via di unificazione con una situazione politica instabile, un’economia debole e la sensazione di essere stati imbrogliati nei trattati di pace di Parigi. L’influenza della Chiesa cattolica, con i suoi principi di onore, gerarchia, unità e leadership carismatica, ha trovato una via nel fascismo degli anni successivi.
Anche in altri paesi europei, come Francia e Regno Unito, si sono manifestati movimenti nazionalisti e fascisti, ma hanno avuto un impatto marginale. Ad esempio, l’Action française in Francia e l’Unione britannica dei fascisti nel Regno Unito hanno avuto una presenza limitata e hanno perso sostegno dopo l’occupazione nazista in Francia e la Seconda guerra mondiale.
Fasci italiani, nazionalsocialisti tedeschi e islamisti onnipotenti
Il fascismo si diffuse principalmente in Italia e Germania, paesi che erano in un periodo di difficoltà e vulnerabilità. In Italia, il fascismo potrebbe essere visto come il culmine del processo di unificazione nazionale intrapreso da Mazzini e Garibaldi nel XIX secolo. Il termine “fascio” deriva dai fasci dell’antica Roma, simbolo di potere, unità e repressione. Mussolini fondò i Fasci italiani di combattimento nel 1919 e cercò immediatamente di evocare la grandezza dell’Impero romano.
Anche il fascismo tedesco nacque in un contesto critico, con l’instabilità economica, la debolezza dei partiti tradizionali e l’umiliazione del trattato di Versailles. Il nazionalsocialismo offriva la promessa di un risveglio del sogno di grandezza della Germania, che era stata indebolita dalla sconfitta nella prima guerra mondiale. Questi fattori crearono le condizioni ideali per l’ascesa dei nazisti al potere, combinando sentimenti di impotenza e il desiderio di onnipotenza.
L’islamismo viene descritto invece come un movimento che mostra una combinazione di impotenza e aspirazioni di onnipotenza. Comparso dopo il cristianesimo, l’Islam viene considerato una religione tardiva che rimane ancorata al medioevo. Molti paesi musulmani sono ancora in una situazione simile a quella della Germania o dell’Italia negli anni ’20, non riuscendo a decidere tra un moderno stato-nazione, un ritorno a strutture originarie o uno stato teocratico. Questa contraddizione politica si riflette anche nella presenza degli islamisti come alternativa politica, specialmente in stati governati da dittature militari o da governi che cercano con cautela un approccio alla modernità.
È interessante notare che tra il fascismo e l’islamismo ci sono anche differenze significative, come la base ideologica, le motivazioni e gli obiettivi.
Opporsi alla modernità
Nel XX secolo, si è verificata una reazione violenta contro la modernità e i valori dell’illuminismo. L’islamismo è considerato il terzo movimento, dopo il bolscevismo e il fascismo, ad opporsi alla modernità. Nonostante siano emersi grazie alle innovazioni tecnologiche della modernità, questi movimenti sono fortemente contrari ai principi dell’illuminismo: la razionalità, la libertà personale, il pensiero libero, l’individualità, i diritti umani, l’autonomia del corpo e la libertà di espressione e di stampa.
Tutti e tre i movimenti vedono questi valori come minacce e si oppongono alla trasformazione delle società da comunità basate sulla condivisione di elementi o ideologie comuni a organizzazioni sociali urbane. Inoltre, la glorificazione quasi mistica della vita rurale spesso sottende gli sforzi per creare nuove comunità.
Un tema comune ai tre movimenti è la critica verso la vita urbana, poiché per i bolscevichi la città rappresentava lo sfruttamento del proletariato, per i nazisti Berlino simboleggiava la perdita della morale tradizionale negli anni ’20 e per gli islamisti la città è considerata un luogo di peccato e declino morale.
Società oppressive
I regimi totalitari come il fascismo, il comunismo e l’islamismo, hanno spesso instaurato società oppressive in cui la libertà individuale è limitata e il controllo sulle persone è costante. Il pluralismo è considerato una minaccia e il consenso sociale viene ottenuto attraverso la violenza e l’intimidazione. I dissidenti vengono repressi e accusati di tradimento o eliminati.
Questi regimi totalitari alimentano la paura creando un’immagine di una minaccia imminente, facendo leva su nemici reali o immaginari. Ad esempio, i nazisti hanno creato un clima di oppressione facendo credere che il popolo tedesco fosse minacciato dagli ebrei e dai comunisti all’interno e dalle forze alleate all’esterno. Anche i regimi comunisti hanno avuto nemici in continua evoluzione, inizialmente i nazisti e successivamente l’Occidente democratico.
Gli islamisti, invece, identificano costantemente tre nemici: l’Occidente, Israele e gli eretici, i riformisti e i pensatori laici considerati agenti dell’Occidente. Nei paesi in cui il fascismo islamico ha preso il potere – come Iran, Sudan, Nigeria, Somalia – si sono instaurate dittature brutali che si aggrappano al potere. Nei casi in cui gli islamisti sono stati deposti, essi e i loro sostenitori sono spesso diventati terroristi, perpetrando violenze devastanti nei confronti dei loro stessi paesi, come succede in Algeria, Afghanistan, Mali e Libia. Anche l’Egitto e la Siria rischiano di subire lo stesso destino.
Speranza e cambiamento
Molte persone nei paesi musulmani vedono un governo islamico come una speranza di cambiamento. Tuttavia, il senso di orgoglio ferito e l’ostilità verso l’Occidente hanno ostacolato una revisione della storia e dei rapporti con il mondo occidentale. Questo ha alimentato una mentalità da vittime e una cultura collettiva di odio. Le dittature secolari e gli islamisti hanno sfruttato questo odio, generando una generazione arrabbiata e frustrata che si ribella all’élite al potere o si rifugia negli islamisti.
La Primavera Araba, nato inizialmente come movimento pacifista di massa, si è trasformata in una lotta interna di potere all’interno del mondo islamico, piuttosto che nello scontro tra l’Occidente e l’Islam tanto discusso. Il mondo islamico è ancora visto come una serie di dittature sovrapposte: dinastie politiche, militari, religiose e sociali, che mantengono l’isolamento del mondo islamico dal resto del globo.
Le proteste hanno rimosso uno strato, solo per affrontare il successivo, e potrebbe rimanere solo lo strato più interno: la religione.
Sarà un processo in evoluzione per vedere se i giovani avranno il coraggio di sfidare il potere della religione. Finché non avverrà una vera “rivoluzione“, le caratteristiche totalitarie dell’Islam continueranno a prevalere e a diffondersi, anche in aree in cui la religione ha avuto un ruolo minore.
Per approfondire:
Le conseguenze della sfida
In questo pamphlet, esplorerò le similitudini tra l’islamismo radicale e le ideologie fasciste di Hitler e Mussolini.
Parlerò dei sogni imperialisti di dominazione mondiale, della convinzione di superiorità e del disprezzo per il resto dell’umanità, così come della violenza e dell’antisemitismo presenti in entrambi i movimenti. Inoltre, cercherò di evidenziare le tendenze naziste dell’estremismo islamico contemporaneo in quelle organizzazioni che, tramite internet e i media generalisti, oramai abbiamo imparato a conoscere i nomi: i Fratelli Musulmani, Hamas, Hezbollah, al-Qaeda e Talebani.
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