Brutta giornata quella di ieri per la maggioranza. Nel pomeriggio hanno lasciato Berlusconi altri cinque deputati che, aggiungendosi ai sei “traditori” del giorno prima – Stracquadanio e i firmatari del documento contro il premier – portano la maggioranza al minimo indispensabile sotto il quale viene a mancare la fiducia.
Hanno lasciato il Pdl Ida D’Ippolito e Alessio Bonciani per passare all’Udc. Poi ci sono 3 deputati di Popolo e Territorio (gli ex Responsabili) Amerigo Porfidia, Elio Belcastro e Arturo Iannaccone che sono passati al gruppo Misto. Poi c’è Pippo Gianni che – secondo le sue affermazioni – all’80% voterà contro la fiducia, ma per il momento includiamo nella maggioranza.
Lo scorso 14 ottobre, in occasione dell’ultima votazione di fiducia, il Governo ottenne la maggioranza assoluta con 316 voti, mentre l’opposizione si fermò a 301. Il Pdl al momento può contare su 214 voti reali: mancano all’appello Alfonso Papa, tuttora ai domiciliari, e Pietro Franzoso, ancora in ospedale dopo l’incidente avvenuto nell’azienda di famiglia. Tra questi 214 abbiamo incluso Antonione, Gava e Destro che sono usciti anche loro dal Pdl ma non ci è chiaro se voteranno la prossima eventuale fiducia. Facendo due rapidi conti i voti sicuri si fermano a 211.
A questi 211 vanno aggiunti i 59 della Lega Nord e i 25 di Popolo e Territorio che son rimasti fedeli al premier. La conta arriva a 295, ancora lontani dalla maggioranza relativa. Dando per scontato che i futuristi rientrati – Urso, Ronchi, Scalia e Buonfiglio che il 14 ottobre dissero sì alla fiducia – daranno il loro voto al governo anche questa volta, aggiungendo pure i sette del “Grande Sud” di Gianfranco Micciché e i cinque del gruppo Misto, arriviamo a 311: il Governo, tecnicamente, non raggiungerebbe la maggioranza. A peggiorare questo bilancio ci sono poi i preoccupati, da Stracquadanio a Testoni: sei voti in totale.
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Saranno decisivi i voti dei Radicali che già salvarono il governo lo scorso 14 ottobre non facendo mancare il numero legale in aula prima della votazione, udienza in cui non presenziarono tutti i deputati di Pd, Idv e Udc.
Salvo l’ennesima sfrenata campagna acquisti dell’ultimo momento (il maxi-emendamento si voterà presumibilmente dopo il 15 novembre), il governo quest’anno non riuscirà a mangiare il panettone.
[per Lavika]
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