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Nel quarto trimestre del 2012, e ancora nel primo del 2013, la Francia – una delle cosiddette in salute, insieme alla Germania – ha subito una contrazione del Pil dello 0,2%: è già la terza volta, la prima nel 2009 la seconda nel 2012, che Parigi entra in recessione (anche se gli economisti indicano come recessione un calo oltre l’1%). A confermarlo è l’Insee, l’Istituto nazionale di statistica e di studi economici, l’Istat italiano. Questa successione di outlook negativo è la prova che l’economia francese è in crisi, tant’è che l’Insee prevedeva un calo solo dello zerouno per cento.

Cionondimeno la Germania ha concesso ulteriori due anni alla Francia (ma anche alla Spagna, perché non si possono discriminare gli Stati…) per ridurre il deficit pubblico e riportarlo entro i binari consueti. D’altra parte, come scrive Le Figaro, la teutonica Merkel chiederà ulteriori riforme, come ad esempio la liberalizzazione del mercato del lavoro in Italia e altri tagli alla spesa pubblica in Francia.

Concludiamo con una buona notizia. Fitch alza il rating della Grecia da CCC a B-: in pratica, per via delle varie congiunture economiche attuate nell’isola, 3 milioni e mezzo di greci su 11 accettano stipendi da fame per non morire fame. Le agenzie lo chiamano outlook positivo.