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Paola Concia: «I froci sono quelli da buttare al macero in 30 secondi, mi vergogno di far parte di questo Parlamento. Era molto meglio il rinvio in commissione ma dal Pd non uno ha parlato. Se ne volevano liberare tutti». «Il mio gruppo ha votato incautamente. Era meglio il rinvio in commissione. Io sto qui da un anno e l’ho capito prima di loro come funzionano le cose. Ma lo sapevano, la verità è che se ne volevano liberare tutti di questa legge. Erano tutti in cattiva fede, lo sapevano tutti che finiva così. Questa era una legge nostra, in altre occasioni per le nostre leggi abbiamo fatto cose inenarrabili, abbiamo fatto opposizione, ostruzione. Questa legge, invece, la buttiamo via così. Hanno fatto morire la legge perchè tanto i froci sono quelli da buttare al macero in 30 secondi».

Paola Binetti: «Capisco che il mio voto diverso è problematico, ma io non leggo il problema dell’omofobia in chiave di appartenenza partitica, ma come rappresentazione di un valore e di un modello di società. Anche due anni fa in Senato ho sostenuto le stesse tesi»

Dario Franceschini: «È un signor problema. Una scelta intollerabile. La scelta della Binetti in aula è intollerabile. Contro l’omofobia c’è una sola linea del Pd e la liberta di coscienza non c’entra nulla».

Ignazio Marino: «È inutile che ci dica che la bocciatura della legge Concia è una vergogna. Sono parole, parole, parole. Nei fatti Franceschini è bloccato da Paola Binetti e dalle correnti che questa presenza rappresenta nella sua mozione. Che partito e che opposizione può promettere chi permette a Paola Binetti di continuare a sedere nei banchi del Pd, votando con la destra?»

Bersani ha preferito consolare la Concia invece che inveire contro l’uno o contro l’altro

Il Ministro Carfagna: «Mi farò garante come ministro competente, di riparare all’errore commesso dal Partito democratico, proponendo al Consiglio dei ministri un disegno di legge che preveda aggravanti per tutti i fattori discriminanti previsti dal Trattato di Lisbona, compresi quelli dell’età, della disabilità, dell’omosessualità e della transessualità».

Una legge giusta poteva essere decisa da tutto il Parlamento, per una volta, senza essere di destra o di sinistra perché era di tutti. Poteva, ma così non è stato, e la colpa è di tutto il Parlamento. Non del PdL o del Pd, della Binetti o di Casini, della destra o della sinistra: la colpa è di tutti voi parlamentari. Ha ragione Paola, I froci sono quelli da buttare al macero in 30 secondi.

Nessuno ha detto nulla nemmeno per la “battuta” della Carfagna per una legge su cui Paola Concia sta dietro da un anno. Nessuno, nemmeno il Partito Democratico. Vergogna!

Questo è il PD: il partito decisionista!