Dunque Pd, SeL e Psi hanno firmato la Carta d’intenti. Nero su bianco i suddetti s’impegnano nel “cercare un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale” e a “promuovere un accordo di legislatura con queste forze”. Sappiamo che a capo del Pd c’è Bersani, il quale, non da ora, sostiene una grande alleanza tra forze centriste e di sinistra. A capo del Psi c’è Nencini, anche lui da un pezzo sostiene un alleanza intergovernativa e, a quanto ho capito, di coalizione con i centristi di Casini. Il terzo è Vendola, e qui si spacca l’uovo.
Vendola nei giorni scorsi non è stato tenero con Casini, anzi: «quanto scritto nella carta di intenti oggi è alternativo ai pensieri conservatori di Casini» e che «Casini si deve rassegnare, l’Italia che vogliamo non è il Paese dei gattopardi». Ieri il leader di SeL ha ribadito un’altra volta che «o si fa l’alleanza con me o si fa l’alleanza con Casini». Quindi l’alleanza con Casini non ci sarà, dice Nichi.
A buttare ancora acqua sul fuoco c’è Di Pietro che con una lettera ai tre segretari dichiara di “vedersi” nella carta d’intenti e vorrebbe partecipare alle primarie con l’Idv. A questo punto scatta Nencini, su Twitter, che con un aplomb da tuffatore dichiara che:
In questa coalizione Di Pietro(egli stesso disse di non essere di sx)non c’è.Non bisogna escludere che @pierferdinando ne faccia parte. RN
— Riccardo Nencini (@nencinipsi) Ottobre 16, 2012
La domanda di Costa è quasi scontata
@francescocosta @pierferdinando Le grandi riforme inItalia sono state fatte da gov dove riformisti e cattolici democratici erano insieme.RN
— Riccardo Nencini (@nencinipsi) Ottobre 16, 2012
Sfortunatamente per il segretario del Psi – ma anche per Bersani – il veto all’Idv porterà quasi certamente il veto di Vendola su Casini. Ciò significa che, se va avanti la nuova legge elettorale a firma di Lucio Malan del Pdl, necessariamente ci sarà bisogno di Grandi Intese per essere realmente maggioranza almeno alla Camera. In pratica torna l’Ulivo. Siam contenti.
Rispondi