QUESTO ARTICOLO HA PIÙ DI 11 ANNI.    

È brutto assai quando ad una settimana dal rientro si è già a corto di idee. Però non credo che sia tutta colpa mia. La sensazione di pestare sempre la stessa acqua nel mortaio te la impongono le cosiddette notizie: delle ambizioni di Renzi si va avanti dai tempi della Leopolda, della condanna di Berlusconi abbiamo iniziato dall’avviso di garanzia di Napoli ’94, la crisi medio-orientale festeggia il decennio abbondante nella sua ultima versione di diretto coinvolgimento americano, altrimenti si risale almeno a 45 anni fa. La crisi economica dura dal settembre 2008 e quindi siamo al quinto anno di annunci dell’imminente ripresa – o della luce in fondo al tunnel -, Angela Merkel vincerà il suo terzo mandato consecutivo e raggiungerà Helmut Kohl da quando la Germania si è riunita nel 1989. Ah, da noi poi ci sarebbero le riforme istituzionali e la legge elettorale: due decenni abbondanti di chiacchiere. Perfino la novità grillina si è impaludata in sei mesi di estenuanti ripetizioni, di riunioni tutte uguali. Oppure sì, è colpa mia: shock post-traumatico da vacanze.

E però abbiamo un governo di “larghe intese”, per usare un tetro ossimoro.

Buttatelo fuori, fate cadere il governo, andiamo ad elezioni, facciamo la guerra civile come suggerito da Bondi, ma per favore finiamola! Finiamola questa soffocante e farsesca legislatura con un non-governo con una non-maggioranza, una non-opposizione, un non-Capo dello Stato. Un non senso. Diciamocelo, può succedere: abbiamo buttato dieci mesi, abbiamo provato a far finta che il passato non fosse esistito, che i protagonisti non fossero quelli che sono, abbiamo provato a far resuscitare i morti con il risultato ovvio di avere in giro dei Frankenstein. Non è andata, non poteva andare. Anche se ce lo dicevano non portiamo rancore, purché non pensiate di farci vivere ancora in questa farsa ridicola in nome della governabilità e di qualche inutile decimale di Pil che forse metteremo insieme nel 2014. Non ci obbligate a ripetere Cromwell: “il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l’ingiustizia! Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!