La manifestazione di ieri è stata un successo, nessuna sigla sindacale o politica ha avuto la classica giornata da star, men che meno il Pd.
Il Partito Democratico è in uno stato confusionale tale, che nemmeno il suo presidente ha la più pallida idea se sia stato giusto non partecipare come partito. Soprattutto lei, che la sera prima della prima aveva chiaramente detto di non andare perché da presidente non sarebbe stato corretto, dice di “aver risolto il suo conflitto d’interesse”. Il Pd invece non ha risolto i propri conflitti interni, e ieri al No B Day i suoi maggiori dirigenti erano in piazza S. Giovanni a manifestare contro Berlusconi: Franceschini, Marino, Bindi e Scalfarotto tra i tanti, ma anche Veltroni sotto forma di ologramma. C’erano tutti insomma, c’erano molti uomini del Pd, dagli iscritti ai semplici elettori… ma non c’era il Partito Democratico, Bersani ha ritenuto più giusto non imbucarsi in una manifestazione della rete.

Oggi i piddini si chiedono quale è stato il motivo di questa scelta, perché il segretario del nuovo corso non si è buttato nella prima e unica, finora, manifestazione organizzata dalla gente comune. Si chiedono ancora una volta come ha intenzione di proporsi Bersani alla guida del primo partito d’opposizione senza raccogliere i pezzi lasciati per strada, ma raccolti – come se non lo sapessimo – dal giustizialista Di Pietro solamente perché è l’unico a dire le cose in faccia senza mai scomporsi. È sbagliato così, per carità, ma vallo a far capire alle gente stufa di quindici anni di governo di destra. Il cappello Di Pietro glielo mette ogni volta, basta solo il nome BER-LU-SCO-NI per eccitarlo e tirar fuori dalla patta il suo grosso megafono. Si è visto ieri, anche se non s’è visto Antonio parlare, è bastata la presenza. Quella che è mancata ufficialmente del Pd.

Fortunatamente alcuni dei nostri c’erano. Sfortunatamente non contavano. Perché Bersani non ha voluto i democratici in piazza? Perché Bersani ha creduto che fosse solo un motivo come un altro per mettere il cappello? E perché ancora oggi non riesce a dare una risposta credibile? Abbiamo perso un’occasione per essere tra la gente, abbiamo perso l’ennesima occasione per dire la nostra. E purtroppo non sarà manco l’ultima. Forse è davvero colpa della “dottrina Veltroni” come la chiama Luca Ricolfi sulla Stampa di oggi. Forse lo è, ma forse è solo la solita melina di un Partito Democratico che crede di saper fare, ma messo alla prova si tira semplicemente indietro perché non ne è capace. Forse…

Settimana prossima ci sarà il “Mille piazze”: quanta gente crede di raccogliere Bersani con una manifestazione che ha come unico obbiettivo quello di fare il verso al No-BDay. Non è una domanda, ma una riflessione dalle tante risposte. Forse, ma anche no.