Mario Monti prende molto sul serio il compito di formare il nuovo governo. Si è detto disposto a formare un esecutivo senza partiti, ma non è disponibile per un governo a scadenza. Lo spread oggi s’invola e le borse europee affondano.
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Alle 9,40, in leggero ritardo rispetto alla tabella di marcia, nel salottino di palazzo Giustiniani riservato al presidente incaricato, si sono presentati il segretario del Pd Pierluigi Bersani, il capogruppo alla Camera Dario Franceschini e la presidente dei senatori Anna Finocchiaro. Il colloquio, durato poco meno di un’ora, ha sancito l’appoggio senza condizioni dei Democrat sostenendo però la tesi secondo la quale i politici nel prossimo esecutivo non possono (non devono?) entrare per non indebolirlo. «Abbiamo indicato la riforma elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari, le riforme costituzionali e istituzionali» ha spiegato Bersani in conferenza stampa subito dopo l’incontro. «Questo è il grande campo in cui le forze politiche dovranno esercitarsi anche per affrontare la crisi. C’è stato uno scambio di idee sul tema programmatico. Quello di oggi è stato un incontro davvero incoraggiante».
Alle 11,00 il presidente Napolitano, incontrando la Nazionale di calcio e i “nuovi italiani”, ha rilasciato la seguente affermazione: «Nonostante siano giorni così complessi e impegnativi quelli che stiamo vivendo ho voluto confermare questo appuntamento pubblico al Quirinale con i nuovi italiani».
Manco il tempo che il Capo dello Stato finisse l’incontro al Quirinale, che arriva un comunicato del portavoce del Pdl Capezzone che spariglia i giochi:
«Se davvero Pd e Terzo polo hanno intenzione di candidare Mario Monti a premier alle prossime elezioni, l’esecutivo di emergenza rischia di non nascere. Quando manca meno di un’ora all’incontro con il Presidente incaricato Mario Monti della delegazione del Popolo della Libertà, che è seriamente impegnato a giungere ad una soluzione positiva della crisi, constatiamo che il vicepresidente di Fli Bocchino ha dichiarato al Corriere della Sera che esisterebbe l’intenzione di una candidatura elettorale Monti come guida di una coalizione Pd-Terzo Polo. Se queste sono le basi e le intenzioni politiche, diciamo con chiarezza che il tentativo Monti viene messo irresponsabilmente a rischio. La posizione del Popolo della Libertà è dunque netta: mentre il capo dello Stato cerca di condurre in porto una delicata intesa politica, mentre il Pdl e il centrodestra hanno agito e agiscono con massima responsabilità, c’è – di tutta evidenza – chi gioca allo sfascio».
Nell’arco di un’ora arrivano tre agenzie che – per un motivo o un altro – danno fuoco alle polveri. Poco dopo mezzogiorno un comunicato del vicepresidente dell’UE Olli Rehn avvisa che l’Italia dovrà affrontare «sfide urgenti» e che dovranno essere «affrontate urgentemente» dal nuovo governo che Mario Monti si appresta a formare: «ora la palla sta nel campo dell’Italia».
Arriva anche la risposta di Bocchino a Capezzone:
«Il Pdl anziché agitarsi dinanzi a una provocazione farebbe bene ad essere forza politica responsabile e a sostenere senza se e senza ma il governo Monti, ponendo fine ai troppi distinguo con cui cerca un viottolo che lo porti al voto. Per noi Monti deve governare l’emergenza fino al 2013 per poi lasciare spazio alle coalizioni politiche, che nel frattempo hanno il dovere di abbassare i toni dello scontro e di approvare una nuova e condivisa legge elettorale».
Ma è alle 12,40 che le agenzie si infiammano quando una “fonte parlamentare” dichiara che il Pd è disponibile all’ingresso di Gianni Letta e Giuliano Amato nel Governo Monti. Dichiarazione poi smentita dallo stesso Bersani mezz’ora dopo.
Nel frattempo Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri sono a colloquio con Monti per il gruppo del Pdl. All’uscita, verso le tredici, nella sua brevissima dichiarazione, ti trovi un Alfano che non t’aspetti: «Pensiamo che il tentativo del presidente Monti di formare un nuovo governo sia destinato a un buon esito».
Continua→
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