Nichi Vendola in Puglia ha fatto un bel lavoro – a patto che la coda giudiziaria sulla sanità non faccia pensare al solito magna magna meridionale, dato che sono due cose completamente diverse e già il buon Nichi ha posto rimedio – quindi non capisco perché il Pd debba far fronte comune con l’Udc quando abbiamo già un candidato forte da presentare a marzo dell’anno prossimo. Con tutto ciò, il Pd pugliese sembra sordo (o sordido?) al richiamo della sinistra unita: invece di allearsi con Sinistra Ecologia e Libertà (astenersi commenti acidi sul nome) vista l’unione in giunta regionale con molti esponenti, si allea con l’Udc di Angelo Sanza perché la strategia frappone il partito di centro a quello di Vendola paventando una forza politica maggiore rispetto alla coalizione di sinistra. Certo sono strategie molto strane – e si nota lo zampino di D’Alema -, anche perché, senza pensarci così tanto, Nichi Vendola appare ben più forte del sindaco di Bari Michele Emiliano.
Giorni fa Emiliano chiedeva all’Assemblea Regionale di cambiare la legge elettorale in base alla quale un amministratore in carica non può candidarsi alla Regione, ieri ha però fatto dietrofront dichiarando che non metteva vincoli alla sua candidatura. Sempre ieri l’Assessore regionale Minervini ha ricevuto un sms da Emiliano il quale chiedeva l’unanimità dei delegati per la sua candidatura. Quest’unanimità non c’era, e quindi l’Assemblea che si doveva tenere oggi pomeriggio è stata annullata. Emiliano si è trovato con la candidatura a rischio.
I giornali di oggi danno per certa la rinuncia di Emiliano: «Non posso reggere una responsabilità del genere senza unanimità. Altrimenti proporrò all’assemblea di indicare un altro candidato ed in particolare Vendola». Dunque salta l’alleanza con l’Udc e forse – il Lider Massimo permettendo – il Pd pugliese sceglierà il governatore uscente come candidato dell’intero centrosinistra.
Della vicenda pugliese viene a galla una piccola nota stonata: a prescindere di chi sarà del Pd da contrapporre a Vendola, il Partito Democratico pugliese ha già deciso che non ci saranno Primarie per eleggere il candidato. E da Sant’Andrea delle Fratte sono oltretutto d’accordo, in barba a qualsiasi monito di Bersani durante la fase congressuale dove chiariva la sua contrarietà all’elezione diretta del segretario, ma non a quella di tutte le altre cariche pubbliche. Compreso il candidato governatore. Viva la coerenza!
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