Stefano Boeri non è più assessore alla Cultura del Comune di Milano, lo ha annunciato lo stesso architetto dal suo profilo Facebook:

Pochi minuti fa, nel corso di un incontro a Palazzo Marino, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha revocato il mio incarico di Assessore del Comune di Milano.
In questi due anni ho fatto del mio meglio -insieme ai colleghi d Giunta, ai dirigenti, ai consulenti e agli uffici del mio assessorato- per rilanciare la cultura a Milano. E a Milano, grazie alla rinnovata energia creativa di decine di cittadini, associazioni, istituzioni, oggi si respira l’aria nuova di una città che ha riscoperto l’orgoglio di una grande capitale internazionale.
Sono amareggiato per una decisione che non mi è stata motivata, che mi è davvero difficile interpretare e che rischia di compromettere importanti progetti per il futuro della città.
La cultura per Milano non è un lusso, ma una risorsa fondamentale per lo sviluppo.

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Il sindaco Giuliano Pisapia ha deciso di sostituirlo col musicista Filippo Del Corno. Oltre a Boeri perdono le deleghe Bruno Tabacci e Maria Grazia Guida, al loro posto arrivano Carmela Rozza e Francesca Balzani. Finisce così il rimpasto del sindaco arancione iniziato all’indomani delle politiche 2013.

Carmela Rozza, ex capogruppo del Pd in consiglio comunale, avrà la delega per i Lavori Pubblici, quindi non per la Casa suo settore specifico in questi due anni di amministrazione Pisapia; l’europarlamentare Balzani, ex assessore al Bilancio di Genova, avrà lo stesso incarico a Milano. La revoca delle deleghe a Boeri è solo l’ultima goccia dello scontro con Pisapia. I due erano già rivali alle primarie del centrosinistra nel 2010, e durante i due anni di giunta Pisapia non sono mancati strascichi polemici tra le due primedonne della politica meneghina.

Al momento il Pd fa orecchie da mercante; in rete i fans dell’architetto invece si sono già fatti sentire lanciando varie petizioni per il reintegro in giunta. Le speranze di rivederlo assessore, però, stanno a zero. Come a zero stanno le premesse di questi primi scorci di amministrazione di centrosinistra con le due star in prima linea: Boeri ha preso spesso posizioni distanti da Pisapia, specialmente quando chiese per sè, subito dopo le elezioni vinte a Milano, le deleghe per l’Expo 2015 e il vicesindaco – ottenne la prima ma non la seconda – perdendo l’Expo poco dopo e vedendosi dimezzato il suo ruolo con la Cultura.

Non è solo questo il problema all’interno della giunta milanese. Negli ultimi mesi Boeri ha più volte espresso l’intenzione di andar via; lo scorso anno aveva lanciato la sua candidatura addirittura per le primarie a premier, finite poi nel dimenticatoio di tutti con un nulla di fatto. Poi si era pensato ad una candidatura al Parlamento o al Pirellone: nessuna delle due ipotesi si è poi materializzata con i fatti. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso della pazienza al sindaco, sarebbe un episodio legato ad un concerto che si sarebbe dovuto tenere alle Officine Creative Ansaldo (Oca) il 7 febbraio scorso, per il quale il primo cittadino ha dovuto firmare una valanga di deroghe – ben 23 – su altrettante violazioni della sicurezza in l’uopo. La “Commissione comunale di vigilanza”, che aveva negato l’agibilità del locale, aveva dichiarato espressamente l’inagibilità delle ex officine metalmeccaniche adducendo, tra gli altri, alcuni punti importanti – dalle uscite di sicurezza non a norma fino ai depositi impropri di materiale combustibile – che rendevano assolutamente insicuri i locali. Il sindaco, da avvocato qual’è, aveva espresso tutte le sue lamentele a Boeri, il quale, a quanto si racconta, non lo avrebbe nemmeno ascoltato.

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«Sono amareggiato per una decisione che non mi è stata motivata, che mi è davvero difficile interpretare e che rischia di compromettere importanti progetti per il futuro della città…». Probabilmente le giustifiche di Pisapia saranno altrettanto velenose.