Il primo passo è compiuto, il senato approva con larga maggioranza il disegno di legge sul processo breve è stato approvato in senato.
Applaudiamo al nuovo campione di lancio del peso, ovvero Domenico Gramazio, che centra con un fascicolo Elio Lannutti. Medaglia d’oro per mira e potenza.
Registriamo anche il premio inutilità al senatore del PD, un partito un programma (quale devo ancora capire), Alberto Maritati che non ha votato per manifestare il suo dissenso. Per lui anche un paio di occhiali per fargli scoprire che si può votare anche no, basta premere il tasto giusto!
Il premio comico del giorno va a Silvio Berlusconi che ha così dichiarato: “‘Il mio parere è negativo perché i tempi, quelli introdotti con questa nuova legge, non sono ragionevoli. Dieci o più anni… vorrei fossero più brevi”. Una battuta degna di Zelig e per tanta comicità va assegnato il premio pernacchia dell’anno, ovvero una gigantesca pernacchia al suo indirizzo.
In ultimo il premio deputato franco, ovvero chi ha le palle di dire le cose come stanno. Enrico Musso, militante nel PDL ha detto: “Stiamo commettendo un errore grave, quello di non ammettere pubblicamente che c’erano due obiettivi, quello della ragionevole durata dei processi e quello che è diventato una sorta di agenda nascosta, la tutela del presidente del Consiglio”.
Detto questo, speriamo che la camera butti tutto alle famose ortiche e che non si parli di tanta schifezza!
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