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Bagarre nell’aula della Camera dove sono venuti alle mani deputati di Lega e Fli. La vicepresidente Rosy Bindi ha sospeso la seduta. E’ accaduto mentre stava per intervenire Italo Bocchino, dopo un durissimo attacco del capogruppo della Lega Marco Reguzzoni a Gianfranco Fini. Malgrado la sospensione, in Aula sono continuate le urla e le tensioni. La vicepresidente Rosy Bindi ha chiesto «scusa» ad alcuni ragazzi che assistevano ai lavori dalla tribuna del pubblico «per lo spettacolo non edificante a cui hanno assistito».

Reguzzoni ha stigmatizzato le parole di Fini ieri a Ballarò, soprattutto il passaggio sulla pensione baby di Manuela Marrone, moglie di Umberto Bossi. A quel punto è partito dai banchi della Lega il coro “dimissioni-dimissioni” rivolto al presidente della Camera.

Reguzzoni ha attaccato duro: «La Lega è una forza pacifica e responsabile, ma non tollera soprusi nè ingiustizie. È inopportuno che il presidente Fini si faccia partecipe di dibattiti con valutazioni politiche. Uno che fa politica non può sedere sul seggio più alto della Camera». Reguzzoni denuncia la «caduta di stile di Fini nel coinvolgere la moglie di un ministro, di un nostro ministro, offendendo tutti quelli che hanno pensioni in regola con le leggi, giuste o in giuste che siano, in vigore quando sono andati in pensione». Reguzzoni si riferisce al caso della moglie di Bossi, citata da Fini a Ballarò come baby pensionata a 39 anni. «Quando vigevano quelle leggi la Lega non era in Parlamento; Fini invece sì e non ha fato nulla per eliminarle. Da Fini – dice ancora Reguzzoni – c’è stata una caduta di stile per un movimento sempre rispettoso, mai sceso nel gossip, che mai ha fatto il nome di Fini che invece nel gossip c’è scesa eccome». E infine, Reguzzoni condanna il fatto che «un movimento politico, Fli, che mai candidato alle elezioni, ha il nome di Fini nel simbolo. E questo è inaccettabile».

Due deputati di Fli e Lega sono venuti alle mani. I commessi si sono frapposti, ma sono comunque volate le botte, in particolare tra Claudio Barbaro di Fli e Fabio Rainieri.
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La seduta è ripresa con la presidenza assunta da Fini, accolto di nuovo dal coro della Lega “dimissioni, dimissioni”. Fini ha sorriso, chiedendo se qualche deputato avesse intenzione di intervenire sulla questione sollevata da Reguzzoni. Ha quindi preso la parola Italo Bocchino, che stava intervenendo prima della sospensione, e ha chiesto la parola anche il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto.

«Gianfranco Fini ha il diritto, dovere di partecipare al dibattito politico mentre le priorità del paese sono altre, rappresentate dalla paralisi del parlamento perchè la maggioranza non è in condizioni di votare nulla. Guardate ad altre alte cariche istituzionali, per le quali emergono problemi più seri – ha detto Bocchino – Mentre Reguzzoni poneva un problema politico di piccolo cabotaggio il portavoce della Commissione europea affermava di attendere ancora decisioni da parte dell’Italia entro le 18 di stasera con misure concrete e un calendario certo. Questi sono i veri problemi con un governo che non riesce a mettere a punto misure concrete mentre qualcuno nega (a Fini) il diritto di partecipare al dibattito come invece vanno i vicepresidenti della Camera Maurizio Lupi e Rosy Bindi senza che nessuno glielo contesti».

«Il nostro gruppo ha intenzione di investire la massima carica dello Stato della situazione di difficoltà drammatica dell’istituzione parlamentare determinata dal suo comportamento», ha annunciato Fabrizio Cicchitto, rivolto a Gianfranco Fini.