Il blog è sempre stato la sua forza, ma per la prima volta diventa esempio di rivolta democratica digitale. Nel pomeriggio il leader del M5S pubblica un post dal titolo “Bersani, morto che parla“, in cui definisce il segretario Pd “stalker politico” che «da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro». Ma gli stessi militanti si ribellano perché non tutti la pensano come Grillo. Secondo molti, proprio il ruolo di primo partito del Paese, impone a Grillo di smettere di urlare, iniziare ad analizzare la situazione e ascoltare anche gli altri: “E’ la democrazia, bellezza…” uno dei tanti commenti.
Grillo chiude del tutto? Nemmeno per sogno: «Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione». Il problema sta nel fatto che il Movimento non darà nessuna fiducia a nessun governo, quindi non si capisce come possano votare in aula solo le leggi che rispecchiano il loro programma, quando non ci sarà nessun governo se non votano la prima fiducia. Da qui le esternazioni dei militanti nei commenti al post.
“Abbiamo la possibilità – scrive un elettore M5S – forse unica, di fare conflitto di interesse, legge anticorruzione, riduzione di numero e soldi ai parlamentari, legge elettorale, e il leader si attacca agli insulti di Bersani, dopo aver giustamente sparato a zero su tutti? prendiamoci la responsabità di essere attori del cambiamento. Se questo movimento è democratico come il fondatore dice forse è il caso di ascoltare tutti quelli che democraticamente si stanno esprimendo in questo senso, ad occhio sono la maggioranza“. “Io ho votato M5S – dice un’altra voce – ma non per ritrovarmi in una situazione di stallo per altri 6/7 mesi e andare di nuovo alle elezioni senza poi nemmeno avere certezze sul nuovo esito del voto… siamo in una crisi nera ci dobbiamo muovere… abbiamo un numero forte in parlamento dobbiamo cominciare a lavorare in modo costruttivo ed essendo in democrazia dobbiamo farlo ragionando con gli altri“.
E ancora: “Io credo che non si debba perdere l’occasione di cambiare questo paese. Il paese reale con Grillo è entrato in parlamento, ora il nostro- vostro compito è quello di modificare la vecchia politica, bisogna dare la fiducia e poi indirizzare la politica del paese. Non dare la fiducia (che non significa fare una promessa di voto perpetuo) sarebbe un errore gravissimo. Fiducia e poi lotta parlamentare per i punti del programma non siate impetuosi vi prego. Un elettore del movimento“. “Sono convinta – scrivono in un altro commento – che un ostruzionismo a-prioristico non otterrebbe il risultato di aumentare la fiducia al M5S in vista di nuove imminenti elezioni, ma, viceversa, sposterebbe il consenso verso i vecchi partiti, se non altro, responsabili, vanificando l’eccellente risultato oggi ottenuto dal Movimento...”. E poi: “Beppe bisogna decretare l’ineleggibilità del nano… Legge 361 del 1957.. Per favore non facciamo cazzate…Convergiamo sui punti in comune con il PD e annientiamo il nano…“. Questi un’estrema sintesi dei commenti più votati tra le risposte al post.
Ogni commento può ricevere un voto, di seguito alcuni tra i più votati.
Matteo M: “Mi pare un errore non votare la fiducia (a un ipotetico governo Bersani, ndr), vorrebbe dire andare a votare tra pochi mesi con la stessa legge elettorale, può portare un vantaggio al movimento in termini di voti ed anche a Berlusconi, ma porterebbe un danno enorme al paese“. Linea, questa, sposata da oltre 100 navigatori.
Domenico Andria: “non facciamo i comunisti! sottoponiamo al pd una nuova legge elettorale; legge anti corruzione; conflitto di interessi; finanziamento ai partiti“.
Altro commento caldo, quello di Patrick D: “Scusa Beppe, senza polemizzare e senza volerti attaccare (tra l’altro ti ho votato), ma mi spieghi dove sta la “Democrazia della rete”? A me pare che qui scegli tutto tu. Non potresti lanciare un sondaggio su come muoversi? Che so, magari scopriresti che la maggioranza è per questa linea, però se tu lanci i tuoi strali dal blog e noi qui passivi, non capisco la differenza tra il M5S e i “VECCHI PARTITI“.
Franco Mulato da Prato: “Non sono d’accordo! Io sono un aderente al movimento della prim’ora. A Bologna, al primo Vday, io c’ero, ed ho anche finanziato l’evento. A questa campagna elettorale ho partecipato attivamente, ho convinto almeno 10/12 persone a votare M5S, ed ho finanziato la campagna stessa. Io credo che l’esito del voto sia stato quanto di meglio ci poteva accadere: essere fondamentali e condizionanti per il nuovo governo e le sue politiche!! Lo so che anche i dirigenti del Pd sono carrieristi, lì da una vita, con le mani in pasta in banche ed affari vari, ma se mi si dà la possibilità di fare le leggi che volevo fare, allora posso sopportarli ancora 1 anno, non ki cambia la vita! Soprattutto, se mi danno la possibilità di far diventare l’Italia un paese civile, con legge sul conflitto di interessi, riduzione degli sprechi, legge anti corruzione, come posso io ignorarlo?“.
Naturalmente molti sono anche i commenti a favore di Grillo, però è la prima volta che un largo consenso impopolare prende il leader dei 5Stelle direttamente sul suo blog. Inoltre le forme di pressione per Grillo arrivano anche da altre parti. Come ad esempio la petizione lanciata da Viola Tesi su change.org – Caro @beppe_grillo dai la fiducia al Governo per cambiare l’Italia. #GrilloDammiFiducia – in cui si chiede al portavoce del Movimento di votare e sostenere il nuovo governo soprattutto per scongiurare un accordo Pd-Pdl.
Gira anche un altro appello, stavolta del giornalista Federico Mello, la cui richiesta è esplicitamente rivolta ai neo parlamentari M5S: “E ora? Fate decidere tutto da un comico che nessuno ha eletto? Lui vuole andare a parlare al Quirinale, decide lui se dare o meno un voto di fiducia al governo. E poi? Cosa altro vi deve dire? Quando fare colazione e quando andare alla vostra lussuosa buvette in Parlamento?“. Mello conclude: “Siete 162 là dentro. Centosessantadue! Fatevi sentire!“.
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