Niente e nessuno li farà vacillare. Un parlamento incostituzionalmente formato, che ha eletto per due volte un Capo dello Stato a sua volta evidentemente privo della sua legittimità, ma pure una Corte Costituzionale che per un terzo dei suoi membri è illegittima perché ad eleggerli sono stati parlamentari illegittimi e per un terzo il Capo dello Stato di cui sopra. Per non parlare dei vari governi che si sono succeduti o delle riforme costituzionali realizzate sulla base di rapporti di forza e rappresentazione alterate della democrazia.

In teoria si dovrebbe prendere – e magari si potesse… – gli ultimi otto anni di vita di questo paese e buttarli nel cesso. E non se ne esce neppure nel futuro perché la nuova legge elettorale la devono scrivere deputati illegittimi. In questo comma 22 politico istituzionale esiste una sola strada che obbedisca alla logica: tornare al punto fermo precedente, e cioè il Mattarellum, indicendo immediate elezioni con quella legge seguite dalle altrettanto immediate dimissioni del Capo dello Stato.

Oppure far finta di nulla e farfugliare qualche arzigogolo per far sì che nessuno nel Palazzo ci rimetta troppo.