Il GIORNO ZERO della vaccinazione comunitaria anti-Covid è stato il 27 dicembre; in altri paesi, invece, il vaccine-day è partito a spizzichi e bocconi: chi prima, chi dopo, ma comunque sta proseguendo in maniera abbastanza spedita pur con tutti i problemi di logistica e di personale.
Ad oggi, i vaccini approvati nel mondo sono otto: oltre a quelli di Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca, ne girano tre cinesi e due russi. L’Unione Europea ha approvato solo quello di Pfizer-BioNTech, sappiamo però che il 6 gennaio dovrebbe arrivare il via libera dall’EMA per il Moderna e il 7, si spera, pure per AstraZeneca. Vi chiederete: perché tutte queste differenze tra i vari paesi?
Semplice: le procedure di approvazione sono diverse da paese a paese. Cina e Russia, ad esempio, non hanno autorità di controllo indipendenti, quindi è lo Stato – o il governo – a dare il via libera. In Europa funziona in maniera condivisa con l’EMA – l’Ente Europeo per i Medicinali – che garantisce l’approvazione nei paesi membri dell’UE.
Per quanto riguarda la vaccinazione di massa, si punta ad arrivare all’immunità di gregge il prima possibile. L’immunità di gregge, in soldoni, è quel fenomeno scientifico per cui, raggiunta una copertura vaccinale sufficiente su un ben definito territorio, si considerano al sicuro anche le persone che non risultano vaccinate. La soglia varia sensibilmente da infezione a infezione; la media, però, è sempre attorno al 70 percento della popolazione.
Per noi profani, c’è comunque il vaccinometro mondiale acceso che ci racconta minuto per minuto come si procede in tutti i paesi.
Ed è un’informazione importante.
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