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Governo, bocciati e promossi: ecco i voti ai ministri.

Politiche agricole: Saverio Romano
Saverio Romano – più noto agli uffici giudiziari che al grande pubblico – da democristiano di lungo corso, se è già fatto amiche tutte le grandi organizzazioni del settore. Si trova in eredità la scomoda vertenza delle quote latte non ancora conclusa. Porterà il merito di aver disposto l’alienazione dei terreni agricoli demaniali, riservandone il50%ai giovani agricoltori.
Luca Zaia: La battaglia per la legalità sulle quote latte pesa ancora sulle casse pubbliche. L’agenzia per la sicurezza alimentare contesa tra Foggia e Verona,non è stata aperta da nessuna parte. Ha comunque difeso i prodotti locali e registrato 350 Dop.

Politiche comunitarie: Annamaria Bernini
E’ come il giocatore che entra nel secondo tempo (nominata a fine luglio) e non riesce a toccare palla. Eppure è ministro delle politiche comunitarie in un momento in cui l’Europa è a dir poco centrale nell’agenda politica. Forse tre mesi sono ancora pochi: sino ad oggi si è fatta notare più per dichiarazioni di politica interna e comparsate in tv.
Andrea Ronchi: Ministro sino a novembre 2010,quando con gli altri finiani esce dal governo, riesce a far approvare il decreto che porta ilsuo nome e che liberalizza i servizi pubblici locali: la parte riguardante l’acqua è stata poi cassata dal referendum di giugno.

Ambiente: Stefania Prestigiacomo
Ha visto il suo budget ridursi di due terzi (è scoppiata solo quando ci si è avvicinati al 90%) dei quali buona parte destinati al dissesto idrogeologico (pre-tragedia della Liguria). Nella vertenza per l’Ilva ha accettato di innalzare le quote di diossina «disperdibili» nell’ambiente. Però non ha concesso deroghe a chi voleva prolungare l’uso dei sacchetti di plastica.

Turismo: Michela Brambilla
Può contare su un vastissimo schieramento di consenso trasversale, perché è adorata da chi adora gli animali. Il suo profilo su facebook ci dice che piace a 9.387 utenti, mail manifesto sulla «coscienza degli animali» ha raccolto 132.548 adesioni. Da ricordare il suo spot per pubblicizzare l’Italia, con un testimonial d’eccezione dalla voce suadente: Berlusconi.

Gioventù: Giorgia Meloni
Vaso di coccio tra due vasi di ferro (Tremonti e Sacconi) non ha potuto fare granché per i grandi drammi dei giovani: la precarietà e la forzata permanenza in famiglia. Però ha portato a casa tutto quello che poteva . La norma più incisiva è l’ultima ad essere passata, nell’estate scorsa: tassazione al 5% per 3 anni per le imprese avviate da under 35.

Pari opportunità: Mara Carfagna
Di Mara Carfagna ricorderemo una legge, una marcia indietro (sui gay, che a suo giudizio non erano discriminati) ed un tentativo di dimissioni altrettanto velocemente rientrato. Quindi concentra i suoi sforzi sullo stalking. Il via libera alla legge è il suo grande successo, un colpo fallito anche al Pd nella legislatura precedente.

Rapporti con il Parlamento: Elio Vito
L’incarico doveva essere una passeggiata e si è trasformato in un calvario, con la frana della maggioranza. Per 51 volte ha annunciato la fiducia; ha risposto a svariati question time, dalla statuetta in faccia a Berlusconi al maltempo. Buono l’impegno, in una legislatura anomala in cui il presidente della Camera passa all’opposizione.

Attuazione del programma: Gianfranco Rotondi
Dal Piano Sud alla pressione fiscale sotto il 40% (nel 2012 Bankitalia prevede il 43,8%), dalla piena occupazione all’abolizione dell’Irap a interventi sulla giustizia (vedi l’impasse delle intercettazioni), del programma pochissimo è stato fatto, la cosa forse più importante l’avvio del federalismo.

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