Adesso però bisogna andare fino in fondo. A costo di stupire, pur dicendo la verità, vi dico che aver adottato il voto palese, decidendo a procedimento in corso senza adottare l’universale tutela del favor rei, è una discreta forzatura. Però ormai il danno è fatto. Perché, cari miei, il voto palese, storicamente, è sempre stato appannaggio della Democrazia Cristiana; il voto segreto invece sempre della sinistra, e del Partito Comunista in particolare. Il voto palese della Giunta significa a questo punto due cose: che la DC, per la sinistra italiana, non ha avuto sempre torto; che finalmente stiamo iniziando a capire cosa significhi dare un segno di civiltà ad un paese che di civile ha ben poco.

Per cui la votazione sulla decadenza va fatta subito. La prossima settimana. L’idea di anteporle l’esame e il voto sulla legge di stabilità è una follia. Avendo scelto di arrivare ad uno showdown che anche per la caratteristica del voto equivale ad un voto di fiducia, non si può dare a Berlusconi e alla pericolante pattuglia alfaniana l’alibi di aver fatto prima il loro dovere nei confronti del paese, e poi “toh, peccato, ma c’è stato questo intoppo“. No, si voti subito con in ballo il governo e l’esercizio provvisorio di bilancio, lo spread a razzo, le tasse che aumenteranno più di quanto non debbano già fare. Ognuno alla luce del sole si assuma le responsabilità, non solo di giudicare Berlusconi, ma anche la stagione delle larghe intese.