TUTTA LA (S)CORRETTEZZA DEL MONDO
La politica è un po’ come quel cugino che tutti evitano ai pranzi di Natale: sempre in mezzo, sempre scomodo, e con la tendenza a raccontare pessime barzellette.
La politica è un po’ come quel cugino che tutti evitano ai pranzi di Natale: sempre in mezzo, sempre scomodo, e con la tendenza a raccontare pessime barzellette.
Trump ha riacceso la guerra commerciale. Ma stavolta Pechino non si limita a contenere l’impatto: reagisce, rilancia e sfrutta ogni occasione. Ha strumenti, ha alleati potenziali e ha una visione chiara. E mentre gli Stati Uniti si chiudono dietro i dazi, la Cina costruisce — pezzo dopo pezzo — il proprio mondo post-americano.
I dazi voluti da Trump segnano la rottura tra Stato e mercato, minando trent’anni di globalizzazione. La libertà economica cede alla sovranità politica, con gravi ricadute su Borse, imprese e cittadini, sempre più subordinati a un potere economico-politico arbitrario.
Trump ha imposto dazi record alla Cina e avviato un’escalation commerciale che ha colpito decine di Paesi, mandando in tilt i mercati globali. La Cina ha risposto con tariffe dell’84%, mentre l’Europa prepara le proprie contromisure. Dopo il panico in Borsa, la Casa Bianca ha annunciato una sospensione di 90 giorni per i Paesi "non ostili", ma non per Pechino.
Chuck Schumer, leader democratico al Senato, ha dovuto affrontare una scelta delicata: cedere ai limiti legislativi e votare la legge sul budget repubblicana evitando lo shutdown o sfidare le regole con esiti incerti. Optando per il pragmatismo, ha suscitato forti critiche interne, alimentando il dibattito sugli equilibri politici.
La democrazia raramente muore di colpo. Spesso la sua fine arriva lentamente, nascosta dietro il caos politico e la normalizzazione dell'assurdo. Il rischio più grave dell'amministrazione Trump potrebbe non essere la sola cattiva volontà, ma il caos politico generato da decisioni impulsive e incoerenti. La democrazia, infatti, non muore soltanto nell'oscurità o nel dispotismo. Sotto Trump, rischia anche di spegnersi lentamente nel silenzio dell’indifferenza.
Il secondo mandato di Donald Trump ha trasformato la percezione del ruolo globale degli Stati Uniti, spingendo il Paese a interrogarsi sulla propria presenza internazionale con un approccio che privilegia il guadagno immediato rispetto agli ideali condivisi. Questo cambiamento ha suscitato reazioni contrastanti e solleva dubbi sul futuro della leadership americana.
Trump ha infranto l’illusione di un’alleanza transatlantica garantita, costringendo l’Europa a ripensare la propria sicurezza. Mentre il mondo si muove verso un ordine instabile, l’UE oscilla tra autonomia strategica e interdipendenza globale, senza ancora una visione chiara sul suo futuro ruolo geopolitico.
Uno dei momenti chiave tra l'ideale e la realtà amministrativa, è stato catturato magistralmente da William Greider nel saggio “L'educazione di David Stockman”. Il testo è diventato un punto di riferimento nel giornalismo politico per la sua capacità di raccontare il lato nascosto delle scelte economiche durante l'era Reagan. Un rischio che il progetto DOGE di Musk sembra oggi ricalcare, puntando però più alla distruzione che all'efficienza.
La politica americana non è più definita dalla tradizionale contrapposizione tra destra e sinistra, ma da una frattura più profonda tra chi mantiene fiducia nel sistema e chi lo considera compromesso. Questa divisione, basata più sulle percezioni che sui fatti concreti, ha polarizzato il Paese, creando due Americhe che stentano a riconoscersi reciprocamente.
Trump inaugura il mandato unendo politica e spettacolo. Abbandona parte del Project 2025, concede privilegi a Musk e attacca nemici. Sospende fondi internazionali, pianifica strutture a Guantanamo e introduce dazi, trasformando la politica in un Fight club.
Le grandi aziende influenzano da sempre le decisioni politiche per tutelare i propri interessi, dall’industria automobilistica al tabacco, fino a petrolio e armi. Le big tech non fanno eccezione, e OpenAI ha recentemente alzato l’asticella del lobbismo, ridefinendone i confini.
Donald Trump ha iniziato il suo secondo mandato con ordini esecutivi su immigrazione, economia e ambiente, come la fine dello Ius Soli e una pausa di 75 giorni sul ban di TikTok. La proposta di eliminare la cittadinanza per nascita potrebbe portare a sfide legali. Ha inoltre ritirato gli Stati Uniti dagli accordi sul clima e sulla sanità, e graziato oltre 1.500 partecipanti all'assalto al Campidoglio, suscitando polemiche.