
TUTTA LA (S)CORRETTEZZA DEL MONDO
La politica è un po’ come quel cugino che tutti evitano ai pranzi di Natale: sempre in mezzo, sempre scomodo, e con la tendenza a raccontare pessime barzellette.

La politica è un po’ come quel cugino che tutti evitano ai pranzi di Natale: sempre in mezzo, sempre scomodo, e con la tendenza a raccontare pessime barzellette.
Curtis Sliwa, fondatore dei Guardian Angels negli anni settanta, si candida ostinatamente senza nessuna speranze a sindaco di New York. E non si vuole ritirare, dando così una mano a Zohran Mamdani.
Medvedev si è lasciato alle spalle i toni da riformista e oggi veste i panni del falco, agitando lo spettro nucleare per tornare al centro della scena.
Perché è diventato ciò che è oggi e, soprattutto, quanto è vera la narrazione israeliana su Hamas e quanto invece è propaganda.
Trump ha trasformato le indagini federali in uno strumento politico. In questo schema, la punizione non arriva alla fine. La punizione è l’indagine stessa.
Trump manda la Guardia Nazionale in California e sfida il governatore. Non solo proteste: in gioco c’è l’idea stessa di democrazia e potere federale.
Trump trasforma la California nel nemico interno: l’immigrazione diventa il pretesto per attaccare il dissenso e svuotare il federalismo americano.
La stretta di Trump contro gli studenti cinesi arriva dopo anni di preparazione. Il nuovo piano, firmato da Rubio, punta a revocare i visti a chi ha legami con Pechino o studia materie sensibili. Il rischio, ora, è riaccendere lo scontro con la Cina sul piano commerciale e diplomatico.
Dopo settimane di silenzio – la presentazione di Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca in giro per la mia regione è davvero, ma davvero una meravigliosa esperienza – rieccomi a scrivere di politica americana con l'approvazione, alla Camera, della nuova legge finanziaria voluta da Trump e chiamata, come avrete sicuramente intuito, come il titolo di questo articolo. L'iter per l'approvazione definitiva passa ora al Senato da cui ci si aspetta battaglia a colpi di emendamenti. Ecco cosa è successo e soprattutto cosa succederà.
I primi cento giorni di una presidenza raccontano molto più di quanto possa sembrare. Non si tratta solo di statistiche o percezioni passeggere: rappresentano la misura iniziale della capacità di governare, di stabilire un'agenda chiara e di costruire consenso. Per Donald Trump, il primo bilancio appare segnato da numeri deboli, tensioni crescenti e rischi che, se ignorati, potrebbero compromettere la solidità del suo secondo mandato.
Trump ha riacceso la guerra commerciale. Ma stavolta Pechino non si limita a contenere l’impatto: reagisce, rilancia e sfrutta ogni occasione. Ha strumenti, ha alleati potenziali e ha una visione chiara. E mentre gli Stati Uniti si chiudono dietro i dazi, la Cina costruisce — pezzo dopo pezzo — il proprio mondo post-americano.
I dazi voluti da Trump segnano la rottura tra Stato e mercato, minando trent’anni di globalizzazione. La libertà economica cede alla sovranità politica, con gravi ricadute su Borse, imprese e cittadini, sempre più subordinati a un potere economico-politico arbitrario.
Trump ha imposto dazi record alla Cina e avviato un’escalation commerciale che ha colpito decine di Paesi, mandando in tilt i mercati globali. La Cina ha risposto con tariffe dell’84%, mentre l’Europa prepara le proprie contromisure. Dopo il panico in Borsa, la Casa Bianca ha annunciato una sospensione di 90 giorni per i Paesi "non ostili", ma non per Pechino.